Intervista alla Prof.ssa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano.
Sensibilità al glutine, Celiachia e intolleranza al lattosio, se e come queste patologie possono compromettere l’efficacia contraccettiva?
Certamente tutte queste intolleranze alle farine, al glutine o al lattosio comportano uno stato infiammatorio della parete intestinale con due grandi conseguenze: da un lato viene alterata la capacità di "barriera" dell'intestino e quindi aumenta la permeabilità, e quindi l'entrata nell'Organismo sia di allergeni sia di germi. Quello che però ci interessa di più per la contraccezione è che lo stato infiammatorio accelera il transito intestinale e quindi riduce il tempo di contatto del principio attivo, in questo caso della pillola, con i villi intestinali che poi ne promuovono l'assorbimento. In termini pratici, assorbiamo meno principio attivo con due conseguenze: non abbiamo sufficiente ormone nel Sangue e quindi abbiamo, da un lato, più probabilità di spotting, quindi di piccole perdite di sangue che si realizzano perché non c'è un adeguato nutrimento dell'endometrio, che è lo strato interno dell'utero che si sfalda con la mestruazione ma che non deve sfaldarsi lontano dalla mestruazione, e dall'altro potremmo anche avere una riduzione dell'efficacia contraccettiva. Quindi, in caso di intolleranze alimentari, che sia il glutine (che sia una gluten sensitivity, una celiachia franca) o un'intolleranza al lattosio, è più saggio utilizzare una via non orale.
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