Le migliori performance sportive possono essere raggiunte a 18 anni come a 50 anni: il vero calo delle abilità fisiche avviene a 55 anni. A studiare l’andamento delle capacità fisiche e il loro sviluppo nel tempo sono stati alcuni studiosi dell’Università Camilo José Cela di Madrid che ha preso in considerazione i dati relativi a circa 45mila runner e maratoneti, di entrambi i sessi, che nel periodo 2010/2011 hanno corso la maratona di New York.
Le conclusioni della ricerca, che sono stati pubblicati recentemente sulle pagine di Age Journal mostrano che il rendimento dei corridori segue una perfetta curva ad U. Il grafico diviso per fasce di età dai 18 ai 75 anni mostra chiaramente che i diciottenni e i cinquantenni sono capaci di ottenere performance molto simili.
Il periodo migliore per fare attività sportiva ad alti livelli (e in particolare, per affrontare gare su lunghe distanze, come i 42.195 metri che bisogna coprire per la maratona) è di 27 anni per gli uomini e 29 anni per le donne: prima di questa età i tempi per percorrere la maratona erano del 4% più lenti per ogni anno di età sia per gli uomini che per le donne e successivamente gli atleti hanno aumentato i loro tempi di gara ad un tasso del 2% l’anno in entrambi i sessi.
E fino ai 50 anni è possibile raggiungere ottimi risultati con il giusto allenamento perché le prestazioni possono essere simili a quelle dei 20 anni. Da qui il grafico a forma di U. In altre parole un atleta di 18 anni può percorrere una gara su lunga distanza nello stesso tempo di un corridore di 50 anni.
Il crollo fisico, spiega Juan Del Coso Garrigos, avviene dopo i 55 anni in entrambi i sessi, con particolare evidenza tra le donne. La differenza nella quantità di tempo necessaria per terminare una maratona resta del 20% fino a 55 anni, ma da questa età in poi le differenze tra sessi diventano più significative per superare il 40% a settant’anni.