L’ultima Epidemia di morbillo risale al 2002, con più di 40.000 bambini malati, oltre 600 ricoverati in ospedale, 15 encefaliti e 6 decessi. Lo spettro di una nuova epidemia è aleggiato nei giorni scorsi, soprattutto nel nord del Belpaese.
Ma si può parlare nuovamente di boom epidemico? Da settembre 2007 sono stati individuati numerosi ‘focolai’ della malattia, soprattutto nelle regioni centro settentrionali. Attualmente, nonostante la possibilità di fare il Vaccino per tutelarsi, in nessuna nazione europea si è raggiunta una totale copertura attraverso il vaccino. Risultato? Questo tipo di focolai continuano ad accendersi periodicamente: solo in Piemonte si sono registrati, tra settembre 2007 e febbraio 2008, 635 casi; segue la Lombardia con 130 casi e Emilia Romagna, Toscana e Puglia. Complessivamente si tratta di oltre mille casi registrati.
I medici gettano acqua sul fuoco e chiariscono che in Italia non si può parlare di una nuova epidemia, ma semplicemente di un numero di casi maggiore rispetto agli anni passati. L’emergenza sembra rientrata quindi, ma il caso di cronaca permette di ribadire con forza la raccomandazione a ricorrere al vaccino.
Il morbillo è una malattia infettiva causata da un Virus che si trasmette per via respiratoria. I suoi sintomi principali sono febbre alta, accompagnata da tosse, naso che cola e congiuntivite. Solo in seguito compare la caratteristica eruzione della pelle che, a partire dal volto, si estende a tutto il corpo. Le complicazioni più frequenti sono infezioni, polmonite e laringite; in un caso ogni mille può verificarsi l’encefalite, un’infezione del cervello, che può provocare la morte del paziente.
La maggioranza degli italiani che hanno contratto il virus è rappresentata da soggetti non vaccinati o che hanno fatto il vaccino in maniera inadeguata. Gli errori più frequenti? Una dose di vaccino scorretta o inadeguata e la somministrazione di una sola dose di farmaco invece che le due consigliate.
Ma quali sono i soggetti a rischio? I bambini e gli adolescenti in primis e gli adulti non immuni che sono venuti a contatto con soggetti contagiati. Mentre le donne in gravidanza e le persone che mostrano pesanti anomalie del sistema immunitario dovrebbero evitare di fare il vaccino.