Due milioni di giovani in Italia soffrono di
Secondo i dati resi noti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità i disturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali tra gli adolescenti.
Ma è possibile riconoscere i primi segni dei DCA nei giovanissimi? Piernicola Garofalo, Presidente della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA) che ha recentemente presentato una monografia su questo tema, elenca i campanelli d’allarme:
- preoccupazione per il cibo ed il peso;
- dieta eccessiva;
- conto delle calorie;
- pesarsi più volte al giorno;
- sentimenti di colpa e di vergogna relativamente all’alimentazione;
- comportamenti bulimici e/o eliminazione;
- sentirsi grassi pur avendo un peso normale;
- eccessiva attenzione all’esteriorità;
- ipersensibilità verso qualsiasi tipo di critica;
- cambiamenti emotivi (irritabilità, tristezza, ritiro sociale).
E gli esperti sono in allarme perché si sta assistendo ad un nuovo, preoccupante fenomeno: i genitori non mostrano grande preoccupazione di fronte ai comportamenti insani dei figli nell’alimentazione.
Molti ritengono che una dieta estrema o il Vomito indotto siano strumenti per tenere efficacemente sotto controllo il peso corporeo. Questo atteggiamento dei genitori non solo impedisce una Diagnosi precoce, ma fa sì che i ragazzini siano trascurati anche per molto tempo, mentre il loro disturbo progredisce e si evolve pericolosamente. Di certo la crescente ossessione per la forma fisica e l’
La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale ha ricordato i dati emersi da uno studio pubblicato su Pediatrics secondo cui il 15% dei teenager soffre di un qualche disturbo alimentare e l’età del primo manifestarsi della malattia si sta abbassando pericolosamente.
E proprio con l’obiettivo di informare e sensibilizzare genitori e figli sulla pericolosità dei disturbi del comportamento alimentare è partita una campagna promossa dall’Aidaf, (l’associazione che in Federdanza/Agis riunisce le scuole di danza), con l’Agiscuola e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Come spiegato da Amalia Salzano, presidente dell’Aidaf, la sfida è anche quella di combattere un luogo comune restio a morire, e cioè che la danza sia sinonimo di Anoressia: senza un corpo sano non si danza, ha ribadito.