Fa incetta di premi Oscar il film 'Il Discorso del Re'. E a vincere la più ambita statuetta, quella come miglior attore protagonista, è Colin Firth, che interpreta il ruolo di Giorgio VI d’Inghilterra.
Il film narra la storia di re Giorgio VI di Inghilterra, che soffriva di balbuzie sin da piccolo e che si trovò, suo malgrado, a dover affrontare un periodo davvero impegnativo per il suo regno: l’entrata in guerra da parte dell’Inghilterra nella Seconda Guerra mondiale. Fu Lionel Logue ad aiutarlo a superare il suo problema e ad infiammare gli animi degli inglesi e dei soldati con un memorabile discorso.
Il film riporta alla luce un problema che affigge in Italia circa 1,5 milioni di persone. Un recente studio ha mostrato come la balbuzie possa avere una radice genetica: secondo una ricerca presentata dall'American Association for the Advancement of Science il 75% dei bambini che balbettano ha dei familiari balbuzienti. Proprio per approfondire questa tesi, un gruppo di scienziati nordamericani ha creato in laboratorio un topo balbuziente. Come spiegato da Dennis Drayna, autore dell’esperimento, più della metà dei bambini balbuzienti ha precedenti in famiglia e ciò porta a concludere che i geni giochino un ruolo determinante nello sviluppo della balbuzie. Gli scienziati stanno lavorando sulle modifiche dei geni Gnptab, Gnptg e Nagpa che risultano essere i più comuni tra i bambini balbuzienti.
Ma come si affronta la balbuzie? Innanzitutto è importante non anticipare i tempi. Nell’85% dei casi la Balbuzie si manifesta tra i 18 mesi e i 4 anni e ha una Incidenza superiore tra i maschietti. Nella maggior parte dei bambini la balbuzie scompare in modo spontaneo. Se il problema persiste va chiesto l’intervento del logopedista che provvederà a fare una Diagnosi certa e a proporre le prime terapie. Non tutti possono ricorrere all’aiuto di veri e propri guru come Lionel Logue, ma certamente non mancano le opportunità di intervento su bambini balbuzienti.
Ad esempio, partecipare a corsi di recitazione può rivelarsi inaspettatamente utile. A dispetto di ciò che si crede, calcare un palcoscenico (imitando un po’ re Giorgio davanti a migliaia di soldati) potrebbe favorire la scioltezza del linguaggio.
Senza dover andare fino a Hollywood basta ricordare che anche il nostro show business vanta esempi illustri di bambini balbuzienti diventati padroni del linguaggio: Paolo Bonolis, Filippo Timi, Luca Laurenti e molti altri.