Per invogliare i bambini a mangiare, oppure per aiutare se stessi a dimagrire, l’aspetto dei cibi ha una rilevanza fondamentale. E anche i colori non sono da sottovalutare.
Un saggio firmato da Mariella D'Amico, ad esempio, sottolinea quanto i meccanismi legati alla percezione visiva siano importanti nella scelta del cibo, nel modo in cui lo si gusta e come vengano largamente utilizzati dall’industria alimentare per invogliare all’acquisto. Qualche esempio?
Il giallo e l’arancio aumentano la produzione di succhi gastrici e sono particolarmente attraenti, soprattutto per i golosi (non a caso sono di questi colori i cibi maggiormente ricchi di calorie, come la pasta e il tuorlo dell’uovo), il colore dorato regala all’alimento un aspetto appetitoso, mentre il rosso (che è il colore più attraente per i bambini) mette in circolo la Noradrenalina, il che ha un effetto dimagrante ma rischia anche di farci mangiare troppo rapidamente e infine il viola-verdastro evoca la putrefazione e provoca disgusto.
Ma come viene applicata questa teoria dei colori nell’industria alimentare? In un modo spesso subdolo, che è bene saper riconoscere. Ad esempio la scelta dei coloranti è davvero tattica: una bibita verde evoca l’idea della freschezza, l’aperitivo rosso l’idea della dolcezza e il rosa e gli altri colori pastello portano alla mente profumi piacevoli.
E il modo in cui alcuni alimenti vengono illuminati nei supermercati o nelle macellerie può trarre in inganno: spesso una fetta di carne che in negozio sembrava appetitosa e fresca una volta a casa rivela il suo vero colore.
Ma quali sono gli alimenti da non farsi mancare mai? L’esperta spiega che ogni giorno bisognerebbe mangiare frutta e verdura bianca, gialla, rossa, verde e blu: si tratta di prodotti ricchissimi di antiossidanti fitochimici benefici, mentre sono da limitare tutti quei prodotti ricchi di coloranti, additivi e conservanti che, tra l’altro, sono ben riconoscibili leggendo l’etichetta.
E i colori possono essere di aiuto anche per le mamme che hanno figli inappetenti. Uno studio condotto da Brian Wansink della Cornell University e pubblicato su Acta Pediatrica ha scoperto che i bambini cui vengono proposti piatti con sette elementi diversi e sei colori differenti sono maggiormente invogliati a mangiare volentieri.
Lo studio ha anche mostrato come, invece, per gli adulti basti un piatto meno colorato: tre colori e tre pietanze sono sufficienti affinché la vista venga soddisfatta.