Effect of the ethinylestradiol/norelgestromin contraceptive patch on body composition: questo il titolo di un ampio studio multicentrico italiano incentrato sugli effetti della contraccezione ormonale sul peso corporeo.
La ricerca, pubblicata sulle pagine del Nutrition Journal, è stata condotta su un campione di donne italiane da Antonio Piccoli dell’Università di Padova in collaborazione con PierGiorgio Crosignani dell’Università di Milano, Carmine Nappi dell’Università di Napoli, Salvatore Ronsini dell’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania (Salerno) e Vincenza Bruni dell’Università di Firenze.
In particolare, il team italiano ha preso in esame gli effetti del sistema di contraccezione ormonale EVRA utilizzando un’analisi d’impedenza bioelettrica (BIA). Lo studio è stato condotto in 24 centri di ricerca del Belpaese con l’obiettivo di verificare eventuali aumenti di peso e capire se questi ultimi si legavano alla ritenzione idrica o all’effettivo aumento di Massa Magra o massa grassa. Dopo sei mesi di Follow-up è emerso che il peso corporeo aumentava mediamente di 0,64 chili (1,1%) e il parametro TBW (total body water) si riduceva di 0,51 litri (1,7%).
Le modificazioni nella composizione del corpo non si alteravano significativamente a confronto con quanto registrato con altri metodi di contraccezione e la Pressione arteriosa non subiva cambiamenti sostanziali. A seguito di sei mesi di trattamento con contraccezione a base di ethinylestradiol/norelgestromin i ricercatori segnalavano modificazioni nel peso clinicamente irrilevanti (meno di un chilo) e piuttosto frutto di alterazioni di tipo fisiologico legate al ciclo mestruale.
Come ha sottolineato la Prof.ssa A. Graziottin, le donne posso finalmente vivere la propria sessualità con effettiva serenità grazie ad un metodo contraccettivo che “è amico non solo della loro sicurezza contraccettiva e sessuale, ma anche della loro bellezza, del loro aspetto fisico e del loro peso”.
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