La storia di Mauro Righini ha fatto notizia qualche settimana fa ed è stata riportata da numerosi media nazionali. Mauro, modenese cinquantenne, è stato sottoposto ad un trapianto di fegato e dopo poco ha vinto la medaglia d’oro nello slalom parallelo di sci durante i Campionati Mondiali dei Trapiantati.
Si tratta di una particolare competizione internazionale che chiama a raccolta atleti di grande livello che hanno avuto un Trapianto. L’eccezionale risultato conseguito da Mauro è frutto di un duro ed entusiasmante lavoro effettuato nell’ambito del progetto nazionale 'Trapianto… e adesso sport', un percorso sperimentale sostenuto dal Ministero della Salute rivolto ai trapiantati di fegato, reni e Cuore che ha l’obiettivo di aiutare il paziente a tornare prima possibile ad una vita normale, grazie anche ai benefici derivanti dalla pratica sportiva.
Numerosi studi hanno confermato che praticare uno sport dopo il Trapianto aiuta a prevenire le disfunzioni metaboliche (dal
Riprendere le normali attività quotidiane e sentire di poter praticare attivamente una disciplina sportiva, anche a livello agonistico ma non necessariamente, rafforza l’equilibrio psicologico. In tal senso, dunque, lo sport svolge un’importante funzione di autopromozione e consente al paziente di riposizionare in qualche modo l’immagine di sé per ridare alla vita un significato completamente nuovo.
Insomma, lo sport consente al trapiantato di non sentirsi più un malato, di opporsi ad un atteggiamento medicalizzato e passivo che costringe ad affidarsi, impotenti, al medico.
Il progetto 'Trapianti …e adesso Sport' vede la collaborazione, tra gli altri, dell'Istituto Superiore di Sanità, dell'Università di Bologna, delle Associazioni di pazienti ed è attivamente sostenuto dal Centro Nazionale Trapianti (CNT).