Si chiama Okkio alla salute ed è l’ultima e più completa indagine condotta dal Ministero del Welfare sulla forma fisica dei bambini italiani. L’analisi ha coinvolto 2.610 classi di diciotto regioni italiane e rappresenta la prima fotografia reale sullo stato di salute di circa 46.000 bambini delle scuole elementari.
I risultati? Su 100 bambini almeno 24 sono in sovrappeso e 12 soffrono di obesità. Un problema da non sottovalutare se si pensa ai rischi di salute di cui potranno risentire i bambini in età adulta. Le cause principali sono legate ad una scorretta educazione alimentare, alla vita troppo sedentaria e alla totale assenza – nella maggior parte dei casi – di attività fisica.
I bambini di oggi vivono, nella maggior parte dei casi, davanti alla televisione (si stima circa quattro ore al giorno in media), spesso non fanno colazione al mattino e, in molti casi, la merenda di metà giornata e lo spuntino del pomeriggio sono altamente calorici. Questo si riflette sulla salute dei più piccoli, che sempre più spesso scelgono prodotti non sani e non vengono seguiti davvero dai genitori, poco presenti ed impegnati con il loro lavoro. Il sottosegretario del Welfare Francesca Mariini chiama in causa le italiane: “Le donne giocano un ruolo-chiave per ciò che riguarda l’Alimentazione della famiglia. Per questo motivo oggi va rivolto un appello a loro, perché intervengano per far mangiare in modo sano i figli, gli adulti di domani”.
A questo si aggiunge una mancata attività fisica e il poco spazio che, a scuola, viene dato all’educazione fisica: due ore settimanali che spesso sono viste come una pausa dallo studio, ma che non impegnano seriamente i bambini in attività fisiche produttive ed utili. Secondo il sottosegretario, una delle soluzioni possibili è raddoppiare il numero di ore dedicate all’attività fisica e dedicare più spazio all’educazione alimentare.
L’indagine ha mostrato una situazione non omogenea in tutta la Penisola: più obesi al Sud, ‘in carne’ al Centro Italia e più in forma al Nord. La maglia nera è data alla Campania, con un tasso di obesità pari al 21%, mentre i dati migliori si sono riscontrati nel Friuli Venezia Giulia, con un tasso inferiore al 5%.
Ulteriore problema sono i genitori: quattro mamme su dieci non vedono come un problema i chili di troppo dei loro figli, anzi in molti casi non ritengono che la forma fisica dei propri figli possa costituire un problema di salute, sia nel presente che nell’immediato futuro. Per questo motivo è fondamentale che le buone abitudini partano dalla scuola, che deve educare e aiutare i bambini là dove spesso non arrivano i genitori. Si prevede, quindi, di migliorare il servizio-mensa nelle scuole (presente nel 64% degli istituti) offrendo ai bambini cibi più sani e meno calorici: “Occorre curare di più la qualità e la quantità degli alimenti per i nostri bambini, ed evitare l’eccesso di merendine piene di grassi e conservanti” ha concluso la Marini.