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Ipertensione: la nemica di ben 12 milioni di italiani

Ipertensione: la nemica di ben 12 milioni di italiani

Nel nostro Paese l'ipertensione colpisce 12 milioni di persone e dilaga anche tra i giovani. Fumo, alcol e cibo sono le cause principali.

Cefalea, sensazione di testa pesante, ronzii alle orecchie, vertigini, perdita di Sangue dal naso: sono solo alcuni dei sintomi dell’ipertensione, una Patologia di cui soffre un numero sempre maggiore di persone in tutto l’occidente.

I più colpiti sono gli anziani: per gli over-50 l’ipertensione è, infatti, tra le cause principali di mortalità, poiché provoca problemi al sistema cardiocircolatorio, procurando ictus ed infarti. Sono, attualmente, 60 milioni gli ipertesi nel mondo, il 25% degli over-50 ne soffre e la percentuale sale al 50% per gli over-65. Nel Belpaese sono 12 milioni gli affetti da questa patologia. I rischi, inoltre, aumentano perché il 70% degli ammalati non segue una cura corretta e stabile, dovendo in molti casi combinare i farmaci contro l’ipertensione con altri medicinali.


La notizia allarmante è il dilagare tra i giovani della patologia. Le cause sono, in questo caso, legate alle cattive abitudini di vita e alimentari: fumo, alcol, ritmi di vita stressanti e cibo ricco di sale e grassi sono tra i principali fattori che causano il fenomeno. A tutto questo si aggiunge, tra l’altro, l’aumento del consumo di droghe.

Per questo motivo i medici, riunitisi recentemente in una tavola rotonda sull’argomento ‘Incidenza, prevalenza e costi nelle terapie innovative dell'ipertensione’ hanno ipotizzato soluzioni che possano curare e, in alcuni casi, prevenire la malattia. I pediatri potrebbero iniziare a misurare la pressione arteriosa già in età neo-natale, infantile ed adolescenziale, in modo da tenere sotto controllo eventuali cambiamenti e/o mutazioni. È stato calcolato, infatti, che il 3% dei bambini tra 0 e 10 anni è colpito da ipertensione, e tra gli 11 ed i 18 anni la percentuale sale al 9%. E il rischio è di non sapere di soffrire di questa patologia, come avviene a circa il 30% dei giovani.

I medici hanno ipotizzato tecniche alternative per curare la patologia: il problema è che spesso è lo stesso medico a sbagliare la Terapia, e in alcuni casi si utilizzano farmaci poco adatti. Il 60% degli ipertesi usa un farmaco che combina due molecole. Questo condiziona negativamente il tipo di terapia: mentre nel caso delle combinazioni libere è possibile prescrivere qualsiasi prodotto, nel caso di combinazioni ‘obbligate’ le uniche confezioni a disposizione sono sostanzialmente quelle con i diuretici. Ciò limita la possibilità di trovare una cura efficace che, ovviamente, cambia da paziente a paziente.

La necessità sarebbe quindi quella di utilizzare tecniche nuove, anche sperimentali, che portino maggiore libertà nella cura ma anche una maggiore garanzia per i malati. A questo si dovrebbe associare, naturalmente, una costante attenzione agli stili di vita da parte del paziente. 

Ultimo aggiornamento: 25 Novembre 2015
3 minuti di lettura
Commento del medico
Prof. Antonio Giuseppe Rebuzzi
Prof. Antonio Giuseppe Rebuzzi
Specialista in Cardiologia

Una malattia di cui soffre un quarto della popolazione mondiale. Gli italiani che soffrono di ipertensione sono 12 milioni.

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