Il 2012 è l’anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni. La Commissione Europea ha voluto, così, lanciare un messaggio forte alle nuove e alle vecchie generazioni, ma soprattutto invitare tutti a lavorare sin dalla giovinezza per far sì che la vecchiaia diventi un momento di attività, entusiasmo e buona salute e non di decadenza e malattia.
La rivoluzione in atto nel nostro Paese in materia di pensioni è la più chiara conseguenza, dal punto di vista sociale ed economico, dei nuovi dati demografici: nel 2000 nel mondo c’erano 600 milioni di persone over 60, nel 2025 si raggiungerà quota 1,2 miliardi e 2 miliardi nel 2050. In Italia nel 2001 gli over 65 erano circa 10 milioni e mezzo, nel 2009 le persone di 65 anni e più rappresentavano il 20,2% della popolazione.
Insomma, la popolazione è sempre più anziana e i 65 anni, oggi, non sono l’ultima frontiera della giovinezza ma un nuovo punto di partenza: le istituzioni chiedono agli anziani del nuovo millennio di lavorare, di stare al passo con le nuove tecnologie, di
Vecchiaia, oggi, non significa solo difficoltà a compiere azioni quotidiane e dover combattere acciacchi, malattie, solitudine e
La Commissione Europea, quindi, ha deciso di proclamare il 2012 anno europeo dell’invecchiamento attivo per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di invecchiare in modo sano, mantenendosi attivi e autonomi nel perseguimento di tre obiettivi principali: restare occupati e condividere la loro esperienza lavorativa; continuare a svolgere un ruolo attivo nella società e vivere nel modo più sano e gratificante possibile.
In che modo? Sotto la guida della Age Platform Europe, la Commissione ha elaborato un decalogo per costruire, entro il 2020, una società adatta a tutte le età:
- mantenere un atteggiamento positivo verso l'invecchiamento;
- costruire un mercato del lavoro inclusivo che assicuri la partecipazione al lavoro di giovani e anziani, supporti il trasferimento intergenerazionale delle conoscenze e consenta ai lavoratori di salvaguardare la salute e conciliare i tempi lavorativi con quelli della vita privata;
- creare la possibilità di accedere a spazi esterni, edifici e trasporti, a strutture per praticare attività fisica;
- offrire beni e servizi che si adattino alle esigenze di tutti;
- promuovere l'inclusione digitale, fondamentale in una società sempre più basata sulle Itc;
- dare agli anziani la possibilità di avere una voce nel processo decisionale;
- dare alla popolazione anziana l'opportunità di partecipare attivamente al volontariato, ad attività culturali, sportive e ricreative, creando e mantenendo delle reti sociali;
- garantire l'accesso all'apprendimento permanente e intergenerazionale per acquisire nuove competenze a qualsiasi età;
- costruire sistemi di protezione sociale basati sulla solidarietà per prevenire e alleviare la povertà, garantire l'adeguatezza delle pensioni, la sostenibilità dei regimi pensionistici per le generazioni future, garantire l'accesso alla qualità sociale e ai servizi sanitari;
- assicurare un buono stato di salute prevenendo le malattie e promuovendo attività fisica e una dieta sana.