Secondo le stime fornite dalla Federazione Nazionale delle Strutture Comunitarie Psico-Socio-Terapeutiche (Fenascop), nel corso di un recente convegno, entro il 2015 la
E gli esperti ritengono che potrebbero interessare un italiano su quattro. I più a rischio? I giovani con meno di 25 anni e le donne, che sono maggiormente vulnerabili di fronte alla Depressione e, nella fascia di età tra i 12 e i 20 anni, sono più esposte al rischio di soffrire di disordini del comportamento alimentare.
Stando alle parole del presidente nazionale di Fenascop, Giovanni Giusto, gli esperti avranno di fronte un piccolo esercito di italiani alle prese con un disagio mentale di varia natura: quasi tre milioni e 300mila persone soffriranno d’ansia, più di due milioni dovranno combattere la depressione e i disturbi dell’umore e un milione e 200mila adolescenti faranno i conti con disturbi del comportamento alimentare. Senza contare un 10% di italiani che convive con disagi psichici di lieve entità o con sporadici
Numeri allarmanti, in costante crescita, che delineano i contorni di un’epidemia silenziosa che viene troppo spesso trascurata dai mezzi di informazione e dagli stessi medici e che invece incalza, complici soprattutto l’incertezza sul futuro, sul mondo del
Di certo, un dato positivo c’è: se oggi si parla sempre di più di disagio psichico ciò aumenta il numero di persone che ricevono diagnosi e terapie adeguate. Un’attenzione al problema che solo fino a pochi anni fa era impensabile. E il disagio mentale non risparmia nemmeno i
Pochi giorni fa l’Azienda Sanitaria Locale di Torino ha pubblicato i preoccupanti dati relativi alla percentuale di bambini che soffrono di disturbi di natura psichica: nell’ultimo anno, infatti, i casi di minori con problemi di Anoressia, depressione, Ansia, iperattività patologica, disturbo ossessivo o paranoico, aggressività, sono aumentati del 20%.
Gli psicologici spiegano questo incremento con una maggiore attenzione da parte dei genitori alle difficoltà dei figli (che possono manifestarsi attraverso tic, balbuzie, problemi del sonno, fobie legate alla scuola e molto altro), ma anche con una crescente difficoltà per i più piccoli a vivere in contesti socio-familiari stressanti.
Forse non è poi così bizzarro quanto accaduto recentemente a Stoccarda, dove è stato inserito nelle scuole materne un programma anti-stress per bambini dai 3 ai 5 anni: pediluvi, massaggi ed esercizi di rilassamento hanno dimostrato di riuscire ad aumentare del 60% la resistenza dei bambini nei confronti delle malattie da raffreddamento, a conferma che agire efficacemente sul benessere psichico favorisce anche quello fisico.