In Gran Bretagna non si parla d’altro o meglio, non si parla che di lei: Katie Hopkins. Intrattenitrice televisiva e autrice di una personale rubrica sul Sun, la donna si era già fatta notare - e detestare - in patria per alcune sue considerazioni poco ortodosse sulle persone in sovrappeso o obese.
Ma, di recente, la bionda quarantenne ha voluto fare di più e suffragare le sue “personali tesi sui grassi” anche con un format tv “My Fat Story” trasmesso in questi giorni con grandi risultati di audience su Tlc.
Per tre mesi Katie Hopkins si è data ad ogni eccesso in fatto di cibo e non ha praticato alcuno sport: ha divorato hamburger, dolci, patatine, frullati e cioccolato per un totale di 6500 calorie al giorno aumentando così di peso di almeno ventina di chili ovvero il 30% del suo peso corporeo.
Peso in eccesso che poi ha nuovamente perso, in altrettanti tre mesi e senza personal trainer o palestra ma solo con un po' di movimento e una dieta equilibrata.
A suo dire che “l’obesità è assolutamente semplice da curare”, basta mangiare di meno e muoversi di più. Considerazioni pericolosamente semplicistiche quelle della signora Hopkins dato che - secondo il parere medico - sono molti i fattori che influenzano la fame, l’appetito, la sensazione di sazietà. Non ultime: le ragioni psicosociali.
Quel che è certo è che col suo docu-reality di due puntate Katie Hopkins ha messo il dito su un Nervo scoperto: in Gran Bretagna, infatti, una persona su quattro è considerata obesa e nel mondo, secondo uno studio pubblicato da The Lancet, ogni terza persona è in sovrappeso.