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Otite d’estate

Otite d’estate

D'estate colpisce soprattutto gli adulti; d'inverno è frequente tra i bambini. Ecco come prevenire l'otite, una delle più comuni infezioni.

L’otite è una delle più comuni infezioni in età pediatrica, secondo le stime la maggior parte dei bambini viene colpita da una forma di otite almeno una volta nei primi tre anni di vita.

Generalmente le otiti colpiscono i bambini soprattutto nei mesi autunnali e invernali a causa di freddo, pioggia, esposizione a virus e batteri, e gli adulti soprattutto d’estate a causa del caldo-umido e della esposizione all’acqua della piscina o del mare (la cosiddetta otite del nuotatore). 

Come prevenire l’otite nei mesi estivi?

È bene seguire qualche semplice accorgimento per proteggere le orecchie dal rischio di otiti durante l’estate.

Per esempio evitare ristagni di umidità nel condotto uditivo e quindi fare interruzioni tra una nuotata e l’altra e asciugare bene le orecchie dopo il bagno o la doccia, evitare di trascorrere tanto tempo in luoghi affollati per non aumentare le probabilità di entrare in contatto con funghi o batteri, non grattarsi o usare cotton-fioc per non provocare microabrasioni nell’orecchio che aprono la strada a Batteri e altri agenti patogeni.

E la terapia?

Innanzitutto è importante che venga fatta un’accurata diagnosi: l’otite, infatti, può essere provocata da Funghi o da batteri e capire qual è l’origine del disturbo è essenziale per poter adottare la terapia più efficace.

Generalmente dopo la diagnosi viene prescritta una terapia antibiotica, locale o generale, oppure delle gocce antimicotiche in caso di otite fungina.

È bene seguire attentamente la Terapia e non interromperla prematuramente perché si corre il rischio di andare incontro a ricadute o una cronicizzazione del disturbo. 

Capita molto frequentemente, infatti, che nonostante si segua una terapia antibiotica l’otite persista e all’interno dell’orecchio si crei una pellicola batterica resistente a farmaci e attacchi del sistema immunitario.

Uno studio condotto da Edward Swords della Wake Forest University e pubblicato sulla rivista ufficiale dell’American Society of Microbiology ha scoperto che più specie batteriche possono unirsi e aiutarsi a combattere l’azione degli antibiotici.

Secondo i dati la maggior parte delle otiti è causata da Haemophilus influenzae e Moraxella catarrhalis, due agenti che in più di un’occasione sono stati trovati insieme, invece che da soli, in soggetti colpiti da otite cronica o ricorrente.

Secondo lo studioso statunitense, questa circostanza dimostrerebbe che se la M. catarrhalis viene accompagnata da altri batteri patogeni l’otite potrebbe essere più persistente e aggressiva.

Conducendo alcuni studi su modelli animali e in vitro, i ricercatori hanno identificato un messaggero chimico in grado di stabilire un canale di comunicazione tra i vari batteri che così si coalizzano per creare un biofilm che aumenta la resistenza agli antibiotici e agli anticorpi.

Secondo gli scienziati il prossimo passo sarà quello di riuscire a bloccare questo messaggero.

Ultimo aggiornamento: 14 Settembre 2020
3 minuti di lettura
Commento del medico
Dr. Giuseppe Bombelli
Dr. Giuseppe Bombelli
Specialista in Otorinolaringoiatria

Quali sono le principali cause che causano il cosiddetto “orecchio del nuotatore”?

L'otite esterna o otite del nuotatore é un'infiammazione del condotto uditivo esterno o del padiglione auricolare, solitamente legata a una infezione batterica, fungina o virale della cute.

Come si manifesta?

Vi sono delle condizioni generali come l'anemia, diabete, immunodeficienze che favoriscono l'insorgere di questa patologia. I peli, inoltre,associati alla presenza all'interno del condotto uditivo esterno di flora batterica, facilitano la virulenza di batteri presenti nel condotto uditivo.

Come si cura?

L'otite esterna si tratta solitamente con terapia topica (gocce auricolari antibiotiche) nelle fasi iniziali e, persistendo la sintomatologia, con terapia antibiotica sistemica (amoxicillina - acido clavulanico o cefalosporine).

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