I problemi alla Tiroide colpiscono un numero sempre più elevato di persone nel nostro Paese. Allo stato attuale, in Italia sono circa novemila i casi di tumore alla tiroide, con un’incidenza moltiplicata di ben dieci volte rispetto ai dati di pochi anni fa.
A soffrire maggiormente di patologie tiroidee sono le donne, ma le complicanze legate al cattivo funzionamento della ghiandola sono in aumento anche tra gli uomini.
La medicina utilizza, nella maggior parte dei casi, terapie e cure che letteralmente ‘interrompono’ le funzionalità della ghiandola; mettendo a riposo la tiroide si utilizzano farmaci che possano in qualche modo bilanciare l’attività e le funzioni svolte dalla Ghiandola stessa.
Il rischio è rappresentato, però, dal fatto che più tempo la tiroide non lavora, più sarà difficile che riprenda a funzionare correttamente e - per questo motivo - risulta sempre più utile cercare forme di cura alternative alle terapie tradizionali.
Tra queste si è fatta strada l’omotossicologia, una pratica che permette di garantire un’attività ghiandolare e di ridurre i rischi di ipertiroidismo.
L’omotossicologia si basa sullo studio di tutti i fattori tossici che possono colpire l’Organismo e sulla teoria che il corpo umano respinga naturalmente le tossine presenti nell’organismo.
Sfruttando il meccanismo di insorgenza delle malattie – ovvero la risposta in termini di ‘ribellione’ contro l’attacco esterno delle tossine – la omotossicologia utilizza farmaci omeopatici che stimolano l’organismo alla guarigione, attraverso il ripristino delle sue normali attività e funzionalità.
Questa pratica potrebbe rappresentare una innovativa soluzione nella cura alle malattie legate al cattivo funzionamento della tiroide: considerato una ‘nuova frontiera’ nel trattamento della ghiandola, questo tipo di cura non annulla l’attività regolare della tiroide, ma la stimola a produrre meglio e con maggiore regolarità, riducendo gli effetti collaterali legati all’abuso di farmaci.
Per approfondire guarda anche: “Terapie per la tiroide“