L’Italia tiene stretto il suo terzo posto, subito dopo Spagna e Francia, nella speciale classifica legata ai trapianti e all’efficienza ospedaliera con i suoi 21,6 donatori per milione di residenti. Un numero rimasto sostanzialmente invariato negli ultimi anni e certamente ben lontano da quel boom del 2000 quando si registrarono 34 donatori per milione. La cultura della donazione sembra ormai profondamente radicata nel nostro Paese, così come lo è una fiducia generalizzata nell’efficienza ospedaliera nostrana, ottenuta anche grazie alla messa a punto da parte dell’Istituto Superiore della Sanità, di un progetto di valutazione dell’attività dei trapianti negli ospedali italiani realizzato attraverso l’individuazione di criteri condivisi e l’analisi di tutti i centri operativi.
Restano, purtroppo, enormi e significative le disparità regionali: è la Toscana la regione più generosa, con 42,3 donatori per milione di abitanti, a seguire il Veneto (33,1 donatori per milione di abitanti); maglia nera per la Puglia (9,6), la Basilicata (8), la Calabria (7,8) e la provincia autonoma di Bolzano (2,6). Aumenta il numero di donatori ma cresce anche il numero di italiani che non prestano il proprio consenso alla donazione di organi: è proprio nella provincia autonoma di Bolzano che si evidenzia questo trend, con il 66,7% dei cittadini contrari al Trapianto di organi.
Ma nonostante i dati siano complessivamente positivi, è innegabile che nel nostro paese le liste di attesa siano ancora lunghe: una difficoltà oggettiva che alimenta il business dei viaggi della speranza verso Francia, Belgio e Germania.
La scarsa reperibilità degli organi è un problema concreto non solo in Italia. In Europa sono circa 60.000 i donatori in attesa (in Italia nel 2007 erano 9.511) e dieci persone muoiono ogni giorno mentre la speranza si spegne a poco a poco. È recente la notizia che l’Unione Europea ha proposto la creazione di una carta europea del donatore, per incentivare la trasparenza del procedimento e aumentare la disponibilità degli organi. Obiettivo dichiarato: combattere il commercio di organi e cercare di limitare i fatali tempi di attesa.
E la situazione-trapianti in Campania? Nonostante i passi in avanti, sia per qualità delle strutture, che per le innovazioni tecnologiche e per i servizi al cittadino - come il Numero Verde Trapianti Campania 800.20.20.23, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 16.00 - il numero di donatori resta su un 10,5 per milione di abitanti e la Campania detiene, ancora oggi, un triste primato: è la prima regione italiana per numero di pazienti che si rivolgono a strutture ospedaliere di altre regioni e/o di altre nazioni.
L’estero è la metà preferita per le prestazioni ad alto rischio (come i trapianti): sono circa 2000 i cittadini campani che preferiscono Svizzera, Belgio e Francia alla propria regione. Il trend è simile anche nel resto d’Italia e la strada per raggiungere uno standard europeo è ancora lunga: non a caso per ogni europeo che nel 2006 si è curato in Italia, ben 150 connazionali hanno fatto il percorso inverso.
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