Disneyland in California focolaio di un'epidemia di morbillo che si sta diffondendo in molti Stati americani. La situazione è talmente grave che la direzione del parco ha pubblicato la settimana scorsa un avviso chiedendo ai genitori di bambini non vaccinati per il Morbillo di non visitare il parco.
Dei 70 casi noti fino a questo momento, 62 sono stati diagnosticati in California e la maggior parte di essi sono stati messi in relazione con la visita a Disneyland.
All'origine dell’Epidemia ci sarebbe, infatti, una donna che ha visitato il parco il 28 dicembre scorso mentre era ammalata di morbillo e quindi contagiosa. Da allora 5 dipendenti di Disneyland si sono ammalati e il parco divertimenti ha dovuto chiedere a tutti i dipendenti che erano entrati in contatto con i malati di vaccinarsi o di produrre un certificato medico che attestasse il loro stato di salute prima di tornare a lavorare.
Nelle ultime settimane l’epidemia si è diffusa anche in Colorado, Oregon, Utah e Washington.
Questa nuova ondata di morbillo è stata messa in relazione con quello che negli ultimi anni è diventato un vero movimento anti-vaccini, popolare soprattutto in California. Si è infatti diffusa la convinzione - priva di fondamento e antiscientifica - che ci sia un legame tra i Vaccini per il morbillo e l’autismo e questo ha spinto diversi genitori a non vaccinare i loro bambini. Da qui l’aumento dei casi di morbillo nell'ultimo anno in particolare.
A questo si aggiunga che Orange County, la contea della California dove si trova Disneyland, è particolarmente a rischio di epidemie proprio perché è una zona molto ricca e benestante e i genitori, pensando di vivere in un posto molto sicuro, rimandano le vaccinazioni dei loro figli per timore di effetti collaterali. Si è arrivati al punto tale che le autorità mediche di Orange County hanno sospeso da scuola circa 25 ragazzi e ragazze che non potevano dimostrare di essere stati vaccinati. Non vaccinare i propri figli può essere una scelta legittima, ma gli effetti di questa scelta, nel caso delle malattie infettive, ricadono su tutti quanti. E ora le autorità sanitarie americane temono che il morbillo negli Usa possa tornare ad essere endemico.
Il fatto è che tutti gli Stati offrono esenzioni mediche dai vaccini per i bambini con allergie, cancro o un sistema immunitario compromesso ma la maggior parte di questi Stati acconsente all'esenzione anche per motivazioni religiose e di recente 20 Stati americani hanno permesso esenzioni per convinzioni personali.
Laddove questo avviene cresce il numero di casi di morbillo e pertosse, soprattutto in quegli Stati - come il Colorado - dove ottenere l’esenzione per proprie convinzioni è particolarmente semplice. Eppure tutti dovrebbero sapere che il morbillo può essere la causa di molte complicazioni, dalla polmonite alla encefalite passando per otiti di media entità. Nel 2012 secondo l’OMS ci sono state 122mila morti riconducibili al morbillo: circa 330 ogni giorno.
E la situazione vaccini non è migliore in Italia se si pensa che proprio l’OMS ha chiesto un incontro urgente con il Ministro della Salute Lorenzin perché l’Italia è molto in ritardo rispetto all'eliminazione - fissata per il 2015 - di malattie quali, appunto, il morbillo e la rosolia. Negli ultimi quattro anni sono stati registrati in Europa oltre 100mila casi di morbillo e 90mila di rosolia e, anche se i dati italiani risultano ancora incompleti, l’istituto Superiore di Sanità nel mese di ottobre 2014 ha registrato 47 casi di morbillo che portano a 1620 i casi segnalati dall'inizio dell’anno. L’incidenza maggiore in Liguria, Piemonte, Sardegna e Emilia Romagna. Questo perché nel nostro Paese gli obiettivi di copertura vaccinale necessari per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita non sono stati ancora raggiunti.
I dati del ministero della Salute relativi al 2013 mostrano come le coperture medie nazionali raggiungono il livello più basso degli ultimi 10 anni per quasi tutte le vaccinazioni. I numeri si riferiscono alle coperture vaccinali a 24 mesi d’età e riguardano la maggior parte delle vaccinazioni offerte attivamente e gratuitamente per cui poliomielite, tetano, difterite, epatite B, pertosse, Haemophilus influenzae b, morbillo, parotite e rosolia. E le prime quattro, per di più, sono considerate vaccinazioni obbligatorie. Varie le possibili cause del fenomeno: dall'errata percezione nella popolazione dell’importanza delle vaccinazioni all'effetto delle campagne mediatiche in atto contro i vaccini.