La Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva – nota anche come BPCO – è una malattia polmonare cronica molto diffusa ma i suoi sintomi, essendo molto comuni, sono spesso minimizzati. Ecco come riconoscerli.
Cos'è la BPCO
La Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva è una sindrome clinica eterogenea e complessa caratterizzata dal progressivo declino della funzione respiratoria, causata da una infiammazione cronica delle vie aeree indotta soprattutto dal fumo di sigaretta. La bronchite cronica e l’enfisema polmonare possono essere origine di questa patologia.
La BPCO colpisce quasi 400 milioni di persone al mondo ma purtroppo nel 70% dei casi i sintomi vengono minimizzati o non riferiti al proprio medico perché confusi con quelli di altre patologie.
Sintomi della BPCO
La BPCO è caratterizzata da una serie di sintomi respiratori cronici che comprendono:
- Dispnea, che si può avvertire come difficoltà nella respirazione, un peso sul torace o la mancanza d’aria;
- Tosse ricorrente per almeno tre mesi associata anche alla produzione di espettorato;
- Affaticamento e una minore tolleranza allo sforzo fisico.
Convivere con la BPCO può innescare anche stati ansiosi e depressivi, nonché disturbi del sonno. Lo spettro di gravità è estremamente ampio e può variare dal lieve/transitorio incremento dei sintomi (gestibili autonomamente dal paziente) fino a condizioni più gravi che richiedono il ricovero oppure l’attivazione di un piano di ossigenoterapia o di ventilazione meccanica.
Sul sito bisognaprendersenecuraora.it è possibile fare un check dei sintomi e accedere a risorse utili per conoscere meglio la BPCO.
Perché viene la BPCO?
Il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio di BPCO. L’età di inizio ed il numero giornaliero di sigarette fumate condizionano l’evoluzione della malattia. Smettere di fumare ne rallenta invece l’evoluzione.
Il ruolo svolto dall’inquinamento domestico, ambientale e lavorativo nello sviluppo della malattia è meno noto rispetto a quello del fumo di sigaretta, ma sempre più numerose sono le segnalazioni di un rapporto esistente fra questi agenti e l’insorgenza di BPCO.
Esiste comunque, indipendentemente dal fattore di rischio, una variabilità individuale nei confronti dello sviluppo della malattia. L’evidenza che i fattori genetici sono importanti nel determinismo della BPCO, deriva dall’osservazione di soggetti con deficit di alfa1-antitripsina che presentano un rischio elevato di sviluppare BPCO, soprattutto se fumatori abituali.
Quali esami fare?
La diagnosi di BPCO nella popolazione generale è attualmente sottostimata e la spirometria - metodica indispensabile per diagnosticare correttamente la BPCO e valutarne la progressione - è sottoutilizzata.
D’altra parte una esatta diagnosi e una corretta valutazione funzionale consentono di attuare precocemente provvedimenti capaci di ridurre i sintomi, migliorare la qualità della vita, rallentare la progressione della patologia.
Un corretto esame obiettivo è il primo elemento utile per la diagnosi per la possibilità di rilevare un respiro sibilante, una iperespansione del torace, la cianosi. L’esame spirometrico comunque rimane il test fondamentale per valutare la funzione respiratoria e definire la gravità della malattia. Gli esami radiografici (Rx torace e TAC) evidenziano le alterazioni strutturali delle vie aeree ma devono essere riservati ai casi di assoluta necessità.
Trattamento della BPCO
La cessazione del fumo di sigaretta costituisce l’unico trattamento in grado di rallentare l’evoluzione della malattia. Oggi disponiamo di una serie di farmaci capaci di migliorare i sintomi, ridurre il numero di riacutizzazioni, migliorare la qualità di vita del paziente, ma non in grado di rallentare il progressivo deterioramento della funzione respiratoria.
La terapia della BPCO si avvale di broncodilatatori e corticosteroidi, utilizzati prevalentemente e preferibilmente per via inalatoria. Gli antibiotici sono utili soltanto in corso di riacutizzazione determinata da infezioni dell’apparato respiratorio.
Nei casi più gravi, ma soprattutto nell’insufficienza respiratoria cronica, è necessario utilizzare l'ossigenoterapia a lungo termine ed in alcuni casi si fa ricorso alla ventilazione meccanica.
La riabilitazione respiratoria è parte integrante del trattamento della BPCO ma spesso l’aderenza alla terapia è scarsa, pertanto l’educazione del paziente è un intervento fondamentale per ottimizzare il programma terapeutico-riabilitativo.