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Calcoli renali e coliche renali

Calcoli renali e coliche renali

Cause e sintomi dei calcoli renali, detti anche pietre nei reni, principali responsabili delle coliche renali.
In questo articolo:

Che cos’è la calcolosi e che cosa sono i calcoli renali

La calcolosi renale, il cui termine medico nefrolitiasi (o litiasi) proviene dal greco e significa “pietre nel rene”, è una patologia delle vie urinarie caratterizzata dalla formazione di calcoli. Tecnicamente i Calcoli renali sono aggregati duri di cristalli, formati da varie sostanze chimiche come il Calcio (ossalato di calcio o fosfato di calcio), meno comunemente da acido urico. Sono quindi vere e proprie pietruzze derivanti dai depositi di sali minerali che si separano dall'urina all'interno delle vie urinarie oppure nei reni. 

Originano come particelle microscopiche ma col tempo si accrescono fino a raggiungere dimensioni variabili che vanno da pochi millimetri fino a 6-7 centimetri di diametro. Quando i calcoli sono di piccolissime dimensioni e riescono a percorrere le vie urinarie vengono espulsi spontaneamente dall’organismo, talvolta, se ve ne è necessità, ricorrendo all’ausilio di farmaci. Quando, invece, i calcoli hanno dimensioni più grandi si possono depositare nei reni, negli ureteri e in vescica e per l'espulsione può essere necessario il ricorso alla chirurgia.

Incidenza della calcolosi renale

La litiasi, o calcolosi renale, rappresenta una malattia di grande impatto sociale per la sua elevata frequenza. A livello mondiale la sua prevalenza è estremamente variabile in funzione di dieta, stile di vita, condizioni socio-economiche ed ambientali: di recente è stata rilevata una tendenza all'aumento della prevalenza soprattutto nei Paesi industrializzati probabilmente dovuta a una dieta ricca di proteine animali.

Secondo quanto riportato dalla Linea Guida per la Calcolosi delle vie urinarie dell'Associazione Urologi Italiani (AURO), 2007, il rapporto di incidenza maschi/femmine si avvicina a 2/1 probabilmente a causa del ruolo degli ormoni sessuali femminili nella diminuzione dell’escrezione urinaria di ossalato. Nelle casistiche italiane, il rapporto maschi/femmine si attesta al 1,5/1.

I calcoli di ossalato di calcio sono più frequenti nei soggetti più giovani, mentre i calcoli misti e i calcoli di acido urico tendono a manifestarsi nell’età più avanzata.

Quali sono le cause e i fattori di rischio dei calcoli renali

I calcoli renali si formano in caso di ipercalciuria (malattia ereditaria che comporta un assorbimento maggiore di calcio negli alimenti), iperossaluria (alti livelli di ossalato) o iperuricosuria (disturbo del metabolismo dell’acido urico) associato a una mancanza di citrato e ad una quantità di acqua nei reni tale da non consentire una efficiente diluizione delle sostanze disciolte nell’urina. I reni, infatti, devono produrre una quantità sufficiente di acqua per poter rimuovere i rifiuti in eccesso dal sangue, mantenere stabile il rapporto dei sali presenti nel sangue oltre che produrre ormoni.

Anche altre cause secondarie possono essere responsabili della formazione dei calcoli renali, tra queste:

  • infezioni delle vie urinarie
  • malattia cistica renale
  • infiammazioni croniche dell’intestino
  • disordini metabolici (per esempio l’ipertiroidismo)

Tra i fattori di rischio l’alimentazione può essere considerato un elemento importante per la formazione di calcoli renali. Una dieta ricca di carni, infatti, induce una sovrasaturazione urinaria di acido urico che, favorita da iperuricemia ed uricosuria, pH basso e insufficiente assunzione di liquidi, promuove la cristallizzazione dell’ossalato di Calcio.

Anche l’obesità e un incremento dell’indice di massa corporea (BMI) sono correlate alla nefrolitiasi. Perfino alcuni farmaci possono precipitare direttamente nelle urine a costituire un primo nucleo di aggregazione cristallina.

Segni e sintomi della Colica renale

La colica renale si presenta quando il calcolo si muove con un dolore improvviso e lancinante che parte dalla schiena e arriva al basso ventre. Il più delle volte si irradia lungo la gamba omolaterale e negli uomini può arrivare a interessare anche il testicolo. Spesso è accompagnato da nausea, vomito e stato febbrile.

Chi lo ha provato paragona il dolore di una colica renale a una ferita inferta da un’arma e c’è chi lo ritiene inferiore soltanto a quello del parto perché è talmente forte da smorzare il respiro.

Altri sintomi di calcoli renali possono essere:

  • sangue nelle urine (urina rossa, rosa o marrone)
  • vomito
  • nausea
  • bisogno frequente di urinare

Diagnosi di calcoli renali

Per diagnosticare i calcoli renali si eseguono esami che possono fornire informazioni sulla posizione e sulle dimensioni del calcolo e su una eventuale ostruzione al deflusso dell’urina in vescica:

  • Rx diretta apparato urinario
  • ecografia renale e vescicale
  • uro-TAC
  • esami ematochimici (creatinina e azotemia), che mostrano lo stato della funzionalità renale

Prevenzione dei calcoli renali

La formazione dei calcoli renali si può prevenire adottando sane abitudini alimentari. Innanzitutto, la dieta deve essere calibrata a seconda del tipo di calcolo. In ogni caso è importante ridurre il sale nelle pietanze ed evitare i cibi pronti che ne contengono in abbondanza. Da evitare i salumi e gli insaccati, alici, acciughe, gamberi, cozze, cavoli, piselli, asparagi, spinaci, the, nocciole, cioccolata, succhi di frutta.

L'idratazione è fondamentale: per evitare la formazione di calcoli e, nel caso ve ne fossero già, per aiutarli ad espellerli, bisogna bere almeno 2 litri di acqua al giorno prediligendo acqua con basso contenuto di sodio e calcio; da evitare, invece, l’acqua gassata in quanto può acidificare le urine.

Come trattare i calcoli renali

Le decisioni circa il trattamento dei calcoli renali sono influenzate da dimensioni, sede e forma dei calcoli. La maggior parte dei calcoli di diametro inferiore ai 4 mm riescono a passare attraverso le vie urinarie e ad essere espulsi spontaneamente. In ogni caso, l’espulsione spontanea del calcolo e la valutazione della funzione renale dovrebbero essere confermate con indagini mediche. Anche i calcoli espulsi dovrebbero essere analizzati.

I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) rappresentano la terapia principale in caso di infiammazione e di dolore. A questi possono essere associati i farmaci antispastici per ridurre la colica.

Per i calcoli più grandi può essere necessario ricorrere alla chirurgia. La litotrissia, ossia la frantumazione dei calcoli può essere effettuata per via extracorporea bombardando con onde d’urto che frantumano i calcoli in dimensioni molti piccole in modo da facilitarne l'espulsione. La litotrissia percutanea rappresenta il trattamento di prima scelta per i calcoli renali superiori a 2 cm di diametro. La chirurgia “a cielo aperto” viene invece indicata in situazioni particolarmente impegnative.

Leggi anche:
L'esame delle urine serve a diagnosticare disfunzioni renali, disordini cardiaci, epatici e metabolici.

Fonti:

Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio 2021
7 minuti di lettura

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