Prendendo spunto dalla sintesi offerta da una delle massime autorità nello studio della balbuzie, Lena Rustin, riportiamo alcuni dati di ricerca condivisi da numerosi ricercatori europei e d'oltreoceano (Van Riper, Sheehan, Bickel, Curlee, Cooper, Gregory, Perkins, Moore, Peters, ecc.)
- la Balbuzie è presente in tutte le culture e gruppi sociali (circa l'1% della popolazione mondiale);
- esiste una predisposizione ereditaria;
- la Balbuzie colpisce maggiormente il sesso maschile che quello femminile;
- il balbuziente mostra maggiori difficoltà a controllare i processi di produzione della parola, richiedendo tempi maggiori per coordinare ed organizzare l'atto verbale;
- la balbuzie è un disturbo che generalmente insorge nell'età infantile, collocandosi tipicamente nel periodo 2-6 anni;
- il balbuziente inserisce nel discorso il sentimento dell'Ansia e la personale memoria negativa relativa alla perdita relazionale (sentimenti negativi, imbarazzo, vergogna, ecc.).
Il balbuziente a livello della personalità "mostra maggiori difficoltà nella relaziona e negli adattamenti sociali" (Rustin).
In circa il 65% dei casi dei bambini in età prescolare che presentano forme di "balbuzie primaria" la risoluzione è spontanea; l'intervento indiretto dà risultati positivi nella maggior parte dei casi.
Ultimo aggiornamento: 01 Giugno 2017
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