L’infezione genitale causata dall’Herpes simplex è fra le più diffuse malattie a trasmissione sessuale e si manifesta generalmente con piccole lesioni altamente contagiose, con cui bisognerà convivere per sempre.
Come si manifesta l’Herpes genitale?
L’Herpes genitale è una malattia infettiva che si presenta generalmente con vescicole localizzate nell’area ano-genitale, che tendono a manifestarsi 4-7 giorni dopo il contagio, per poi regredire da sole nel giro di due/tre settimane, e comparire ciclicamente per tutta la vita.
L’infezione è provocata nella maggior parte dei casi dal virus Herpes simplex di tipo 2 (HSV-2), anche se nel 30% dei casi è responsabile quello di tipo 1 (HSV-1) quello, cioè, della stessa famiglia che provoca l’Herpes labiale. Questo virus rimane latente a livello dei gangli nervosi delle zone colpite e può recidivare ciclicamente in caso di indebolimento del sistema immunitario o per stress psico-fisico.
Spesso formicolii, prurito e bruciore ai genitali anticipano l’evoluzione del contagio, che si mostrerà poi nella sua fase acuta con vescichette piene di liquido sieroso, riunite a grappolo, indice di un Virus attivo e, quindi, contagioso e trasmissibile. Le lesioni si localizzano prevalentemente su prepuzio, glande e corpo del pene negli uomini, su grandi e piccole labbra, clitoride, perineo, vagina e cervice uterina nelle donne.
Come avviene la trasmissione
L’Herpes genitale è altamente contagioso. La principale via di trasmissione è durante i rapporti sessuali non protetti (vaginali, orali e anali), attraverso i fluidi corporei e pratiche intime che prevedono il contatto diretto tra vescicole e i genitali.
La contagiosità è massima durante le fasi sintomatiche (presenza di vescicole rotte e pruriginose) ma può verificarsi anche durante il periodo di latenza dove le lesioni non sono visibili a occhio nudo.
Quando poi l’Herpes genitale è causato dall’HSV-1 può essere trasmesso durante un rapporto orale attraverso il contatto diretto dei genitali con le vescicole presenti sulle labbra o nel cavo orale di un soggetto infetto.
Esiste anche la possibilità di una trasmissione verticale, cioè dalla madre al bambino, durante il parto.
Diagnosi e cure dell’Herpes genitale
È sufficiente una visita dal medico specialista per riconosce l’Herpes genitale, semplicemente osservando le lesioni (se ancora presenti). Alla diagnosi basata sull’osservazione può essere poi associato per completezza un esame citologico prelevando le cellule dalle vescicole.
Considerata la remissione spontanea del virus in poche settimane, spesso a confermare l’infezione è anche un test di laboratorio per la ricerca di specifici anticorpi nel sangue.
Al momento, non esiste una cura definitiva all’Herpes genitale, poiché il virus rimane latente nell’organismo. Tuttavia, il trattamento più indicato nella fase attiva dell’infezione è attraverso farmaci antivirali (aciclovir, valaciclovir o famciclovir), capaci di ridurre la sintomatologia ma non le recidive, che compariranno invece con frequenza variabile da soggetto a soggetto.
È fortemente raccomandato il trattamento anche dei soggetti con un primo episodio di infezione da Herpes genitale a sintomatologia lieve, onde evitare lo sviluppo di manifestazioni più gravi e prolungate nel tempo.
Herpes genitale e prevenzione: cosa fare?
La prevenzione dell'Herpes genitale è analoga a tutte le altre malattie sessualmente trasmissibili e quindi richiede:
- astensione sessuale quando sono presenti vescicole e altri sintomi;
- l’uso corretto e costante di preservativo durante ogni atto sessuale;
- tenere l'area colpita dalle vescichette pulita per evitare che questa possa essere infettata anche da altri organismi patogeni e lavarsi le mani ogni volta che la si tocca per evitare che l'infezione possa espandersi ad altre zone del corpo;
- in caso di gravidanza, preferire il parto mediante taglio cesareo per prevenire la trasmissione dell’infezione da madre infetta al nascituro.