Le persone affette da malattia di Alzheimer non presentano tutte gli stessi sintomi, nel medesimo ordine e con la stessa intensità. Tuttavia, esiste un modello generale di progressione della malattia, che permette di delineare grosso modo tre stadi. La descrizione che segue di questi stadi, per quanto lungi dall'essere esauriente, può aiutare le persone che assistono i malati a sapere in modo approssimativo che cosa debbono aspettarsi, e a prepararsi in anticipo sia fisicamente che psicologicamente.
Primo stadio
Il primo stadio tende ad essere caratterizzato da moderati problemi di memoria, come dimenticare i nomi e i numeri di telefono, ma, data la natura non grave di questi disturbi, essi possono passare inosservati. L'interessato può cercare di impedire che gli altri si accorgano delle sue difficoltà, perché si sente imbarazzato o preoccupato. Allo stesso modo i familiari e gli amici tendono a minimizzare l'importanza del problema, forse per l'opinione diffusa che la smemoratezza è una conseguenza naturale dell'età. Tuttavia, è meno facile che passino inosservati i problemi di memoria presentati dai più giovani malati di Alzheimer, particolarmente se svolgono un lavoro che richieda l'uso della memoria.
Il problema è ulteriormente aggravato da concomitanti difficoltà di attenzione. L'effetto combinato di questi due problemi determina difficoltà a svolgere operazioni complesse, e anche a seguire il filo di una conversazione, difficoltà che non potranno probabilmente passare a lungo inosservate nell'ambiente di lavoro. Un'altra conseguenza è che il/la paziente troverà che gli mancano le parole. Successivamente, anche se questo non determina in lui/lei generalmente il venir meno dell'interesse a comunicare, il/la paziente tenderà a usare parole più semplici e frasi corte.
L'orientamento temporale non è grandemente compromesso in questo stadio, ma i pazienti tendono a mostrare segni di disorientamento spaziale (vagando, e perfino perdendosi in un ambiente familiare come quello della propria casa). Molti pazienti sviluppano strani gusti (per esempio nel vestirsi) e alcuni hanno una preferenza per i colori vivaci. Altri possono evidenziare una mancanza di spontaneità e di attività, e sviluppare la tendenza a fissare lo sguardo davanti a sé, accompagnata da una marcata incapacità di cambiarne la direzione.
Infine, i pazienti cominciano ad aver problemi con la rappresentazione astratta. Il denaro, per esempio, perde il suo significato simbolico, con la conseguenza che prodotti o servizi possono essere pagati più di una volta. I pazienti trovano difficile associare forme geometriche ad oggetti reali, cioè sarebbero incapaci di disegnare un cubo perché troppo astratto.
Il fatto che questi problemi vengano più o meno riconosciuti dipende da diversi fattori, quali il tipo di attività, la famiglia, lo stile di vita e la personalità del paziente. Questo stadio può essere molto stressante per il/la paziente, che è pienamente consapevole di quello che sta accadendo.
Secondo stadio
Nel secondo stadio, la gravità dei sintomi obbliga generalmente i pazienti a lasciare il lavoro e a smettere di guidare. Di conseguenza, cresce il loro livello di dipendenza. I problemi di memoria si accentuano, con compromissione della memoria recente e di quella remota, sebbene i ricordi di eventi lontani rimangano generalmente intatti più a lungo. Una conseguenza di questo fatto è che, vedendo i loro nipoti, alcuni pazienti ricordano congiunti che sono morti, il che può essere causa di disagi e indurre gli altri a pensare che essi non riescano a distinguere tra i vivi e i morti. La perdita della memoria può anche spingere i pazienti a credere che parenti o amici non siano venuti a trovarli da molto tempo, mentre in effetti se ne sono appena andati. Inoltre, i pazienti spesso hanno difficoltà a riconoscere i loro stessi familiari, perché il legame tra faccia e nome è andato perduto.
Diventa più difficile per loro interpretare gli stimoli sensoriali (tatto, gusto, vista e udito). Questo ha ripercussioni nella vita quotidiana sotto forma di perdita dell'appetito, incapacità di leggere, allucinazioni visuali e uditive. Può presentarsi il problema dell'insonnia, perché la distinzione tra il giorno e la notte ha perso di significato. I pazienti tendono a dormire di più durante il giorno, ma meno durante la notte. La nozione dello spazio e del tempo è compromessa.
Diventa impossibile al malato eseguire da solo operazioni quotidiane come il lavarsi e il vestirsi, a causa della perdita di memoria, dello stato confusionale e della difficoltà a maneggiare gli oggetti. I movimenti sono sempre meno precisi e coordinati.
I pazienti diventano meno stabili sulle gambe e possono avere incidenti dovuti alla doppia visione. Può presentarsi l'incontinenza sia come risultato del difetto di memoria, dei problemi di comunicazione e di difficoltà pratiche, sia come effetto del danno cerebrale, per cui i segnali non vengono più registrati o riconosciuti. I pazienti tendono a soffrire di bruschi e frequenti cambiamenti di umore. Possono dare l'impressione di essere concentrati su se stessi e di rifiutare l'aiuto. Possono diventare agitati o aggressivi, o passeggiare tutto il giorno su e giù per la stanza.
Si accentuano i problemi del linguaggio, incluse l'incapacità di capire la parola parlata e scritta e la difficoltà di parlare e di scrivere. Non è raro che a questo stadio i pazienti ripetano costantemente le stesse parole o la stessa frase.
Terzo stadio
Nel terzo stadio, si può dire che il paziente soffre di Demenza grave. Le funzioni cognitive sono quasi completamente scomparse. Il paziente perde la capacità di intendere o di usare il linguaggio, e può ripetere semplicemente le ultime parole di una frase senza capirne il significato. L'incontinenza diventa totale e il malato perde la capacità di camminare, di sedersi, di sorridere e di deglutire. È più esposto alla Polmonite e rischia le piaghe da decubito, se non viene regolarmente girato. Si irrigidisce, perde i riflessi agli stimoli e può essere agitato e irritabile. A questo stadio, è chiaramente necessaria un'assistenza continua. Tuttavia, nonostante la gravità dei sintomi, i pazienti tendono a rispondere ancora bene al contatto e alle voci dolci e familiari.