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Ormoni per la procreazione assistita: gonadotropine naturali o sintetiche?

Ormoni per la procreazione assistita: gonadotropine naturali o sintetiche?

In tecniche di procreazione assistita le gonadotropine somministrate alle donne possono essere naturali, estratte dalle urine, o sintetiche.
In questo articolo:

Le gonadotropine

Le gonadotropine sono ormoni prodotti naturalmente dall’organismo che vanno a stimolare le gonadi, cioè gli organi sessuali. Le gonadotropine sono di due tipi: l’Ormone Follicolo Stimolante (FSH) e l’Ormone Luteinizzante (LH). L'ormone FSH stimola il reclutamento e lo sviluppo dei follicoli primari. L'ormone LH è necessario per lo sviluppo del follicolo preovulatorio, così come per la normale funzione del corpo luteo.

In tecniche di Procreazione Assistita, questi ormoni vengono somministrati alle donne proprio per stimolare il più possibile l’ovaio a produrre i follicoli.

I farmaci attualmente disponibili appartengono a due categorie: le Gonadotropine Umane Menopausali, estratte dalle urine di donne in menopausa in cui fisiologicamente la concentrazione urinaria di gonadotropine è elevata; esse possono essere o una combinazione di entrambe le gonadotropine (LH e FSH) o semplicemente FSH urinario altamente purificato. La seconda categoria sono le Gonadotropine Ricombinanti ottenute sinteticamente grazie ad un processo di neosintesi in animali di laboratorio. Entrambe sono considerate sicure.

Infertilità: quando?

Si considera infertilità quella condizione per cui dopo un anno di rapporti sessuali non protetti, la coppia non riesce a concepire. Si tratta di un fenomeno che affligge dal 13 al 16% delle coppie in età fertile ed è destinato purtroppo ad aumentare a causa dell’età tardiva in cui oggi spesso si decide di procreare e di fattori ambientali che incidono negativamente sulla fertilità di uomo e donna, quali ad esempio l’inquinamento. Nello specifico, circa il 40-45% delle cause di infertilità è dovuto alla donna; un altrettanto 40-45% è attribuibile all’uomo; mentre il restante 10-20% rappresenta quelle situazioni in cui non si riesce a risalire a una causa specifica. In quest’ultimo caso si parla di infertilità inspiegata.

Le cause femminili

Una delle cause più frequenti per cui una donna non riesce a rimanere incinta è l’anovulazione o mancanza di ovulazione. È una condizione dovuta a squilibri ormonali che impediscono il regolare funzionamento dell’ovaio, il più diffuso dei quali è la cosiddetta Sindrome dell’Ovaio Policistico. Meno frequenti sono le anovulazioni causate da disfunzioni dell’ipofisi e dell’ipotalamo che sono, rispettivamente, la ghiandola e la struttura nervosa che si trovano nel cervello e regolano la produzione di ormoni implicati nel buon funzionamento dell’ovaio. Anoressia nervosa e obesità possono influire negativamente su questo delicato meccanismo ormonale. Un’altra possibile disfunzione dell’ipofisi è l’eccessiva produzione di Prolattina, un Ormone che può portare all’anovulazione. Anche le patologie alla tiroide, la menopausa precoce e la Sindrome di Turner possono causare una mancanza di ovulazione nella donna.

Un’altra causa di infertilità è il malfunzionamento o la completa chiusura delle tube uterine di Falloppio. Le lesioni possono essere provocate da infiammazioni dovute a malattie veneree come la Clamidia, dall’uso della spirale oppure da interventi chirurgici. Particolarmente insidioso è il primo caso, dal momento che le infezioni veneree spesso non danno sintomi e vengono quindi diagnosticate difficilmente o comunque tardi. Le cause tubariche di infertilità, in sostanza, rendono difficile il viaggio degli spermatozoi verso l’ovaio, dove si trova l’ovocita, impedendone così l’incontro.

L’endometriosi è un’altra possibile causa di infertilità. Si tratta di una malattia che determina lo spostamento dell’endometrio, la parte interna dell’utero che mensilmente mestrua, al di fuori dell’utero, come ad esempio nelle ovaie o nelle tube. Non tutte le donne che soffrono di endometriosi sono infertili ma spesso questa malattia rende inadatto l’utero all’impianto dell’embrione dopo la fecondazione. Altre cause di infertilità femminile sono amputabili a difetti congeniti dell’utero e a fibromi uterini.

L’infertilità legata all’età è una condizione sempre più diffusa. Dopo i 35 anni, le ovaie producono meno ovociti e di minor qualità. Inoltre, col passare del tempo, aumentano le probabilità che la donna sviluppi una delle condizioni che possono essere causa di infertilità, quali appunto le lesioni alle tube di Falloppio o le infezioni vaginali che possono provocare danni significativi.

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Ultimo aggiornamento: 11 Marzo 2019
5 minuti di lettura

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