La ricerca oncologica ha vissuto, negli ultimi decenni, una straordinaria fase di avanzamento delle conoscenze, soprattutto per quanto riguarda i meccanismi che governano la riproduzione delle cellule, la resistenza ai farmaci e la formazione di metastasi.
Finalmente, negli ultimissimi anni, questi progressi nella conoscenza sul comportamento e i meccanismi biologici dei tumori hanno cominciato a produrre novità concrete anche in campo terapeutico. Questi iniziali progressi nella Terapia dei tumori rappresentano, presumibilmente, solo la punta di un iceberg che si manifesterà pienamente nei prossimi anni.
In futuro?
Le innovazioni in corso in campo terapeutico oncologico riguardano sia la tradizionale categoria dei farmaci citotossici o chemioterapici, sia tutta una nuova categoria di farmaci detti 'farmaci a bersaglio specifico'.
La categoria dei farmaci chemioterapici antitumorali convenzionali è, come detto, anch'essa in rapida evoluzione. Infatti, sono in fase di sviluppo nuove classi di farmaci, derivate dalle molecole precedentemente note, ma con caratteristiche innovative. Ad esempio, si vanno sempre più sviluppando farmaci chemioterapici somministrabili per via orale. In generale, i nuovi chemioterapici sono caratterizzati, rispetto ai composti più tradizionali da cui derivano, da una maggiore attività, da una più bassa tossicità, o da entrambe queste caratteristiche migliorative.
La vera grande sfida terapeutica, comunque, è stata lanciata con lo sviluppo dei farmaci 'a bersaglio specifico'. Questi nuovi farmaci, di recentissimo sviluppo, sono in grado di colpire specificamente le molecole che, funzionando in maniera anomala nelle cellule, ne inducono la trasformazione in cellule maligne. Tra i bersagli molecolari più rilevanti finora identificati vi sono:
- recettori di fattori di crescita, che favoriscono sia l'accrescimento del Tumore sia l'angiogenesi tumorale, cioè la formazione di nuovi vasi che portano nutrimento al tumore;
- alcune proteine implicate nei meccanismi attraverso cui le cellule tumorali resistono alle terapie radianti e farmacologiche (es: bcl-2) o viceversa muoiono in seguito ad esse (apoptosi);
- alcune proteine che trasportano all'interno della cellula messaggi di stimolo per la crescita tumorale, note come 'protein-chinasi'.
I nuovi agenti antitumorali in grado di bloccare selettivamente i bersagli prima elencati hanno strutture e meccanismi di azione molto diversi. Altre classi di nuove sostanze terapeutiche sono in grado di bloccare direttamente a livello genetico l'informazione aberrante che contribuisce alla crescita del tumore. È questo il caso della terapia genica e della terapia con oligonucleotidi antisenso. Infine, vanno ricordati i vaccini antitumorali che stanno finalmente cominciando a conseguire i primi risultati, soprattutto per la terapia dei melanomi.
Cosa aspettarsi
La maggior parte dei nuovi farmaci antitumorali, in particolare quelli 'a bersaglio specifico', agiscono con meccanismi completamente innovativi e sostanzialmente differenti rispetto ai classici chemioterapici. Essi vanno, infatti, considerati delle 'bombe intelligenti' in grado di colpire preferenzialmente, se non addirittura esclusivamente, le cellule maligne.
Questa selettività di azione consente di evitare danni alle cellule normali, limitando in tal modo gli effetti tossici sull'Organismo e, in teoria, di distruggere in maniera più efficace le cellule tumorali. Tuttavia, questi nuovi farmaci non vanno considerati, almeno per il momento, come dei sostituti dei classici chemioterapici.
Infatti, sembra che il massimo beneficio da parte di questi nuovi farmaci si ottenga proprio combinandoli con farmaci antitumorali convenzionali, con i quali spesso è stato dimostrato un potenziamento reciproco. Questo approccio combinato consente di ottenere un'attività antitumorale maggiore con dosi più basse e meno tossiche di farmaci. Tale vantaggio è ulteriormente accresciuto dalla possibilità dei nuovi farmaci di essere somministrati sottocute o per bocca per lunghi periodi, senza sostanziali effetti collaterali.
In conclusione, quindi, nell'immediato futuro, nuovi farmaci più selettivi, di facile somministrazione e ridotta tossicità, ci consentiranno di migliorare l'efficacia dei trattamenti antitumorali, integrandosi con le tradizionali terapie chirurgica, radiante e chemioterapica. È prevedibile, nel futuro prossimo, una rapida espansione dell'armamentario terapeutico a nostra disposizione, per combattere il cancro con strategie integrate e con armi sempre più selettive, sempre meno tossiche e, soprattutto, sempre più efficaci.