La vaccinazione contro il Papilloma Virus è uno strumento di prevenzione importante per uomini e donne. Il Vaccino è in grado di proteggere da 9 ceppi del Virus HPV, sette dei quali sono ad alto rischio cancerogeno e causano il 90% dei casi di tumore al collo dell'utero e di cancro anale, oltre che l'80% delle lesioni cervicali precancerose.
Il nuovo antidoto, il cui nome commerciale è Gardasil, ha un'efficacia dimostrata e dagli studi clinici condotti è altamente tollerabile e assolutamente sicuro in entrambi i sessi. Il Gardasil, si distingue da altri vaccini disponibili sul mercato per aver aggiunto 7 sierotipi rispetto al vaccino bivalente e 5 sierotipi rispetto a quello quadrivalente, aumentando notevolmente la copertura. Una novità che potrà aiutarci a prevenire fino al 90% dei tumori causati da Papilloma Virus.
I dati più recenti indicano che ogni giorno in Italia questo tipo di tumore colpisce dieci donne, una ogni due ore; in totale, ogni anno, 3.500 donne scoprono di avere un tumore alla cervice uterina e 1.700 muoiono a causa della malattia. Il cancro alla cervice è un autentico ‘big killer’ delle donne: rappresenta la seconda causa di morte femminile nel mondo e può essere evitato perché la maggior parte dei casi di tumore è direttamente derivato dall’infezione da papilloma virus. Il vaccino è una vera rivoluzione: permette, infatti, di agire sulle nuove generazioni, sulle adolescenti e i suoi effetti saranno evidenti tra un decennio, quando si potranno comparare i dati di incidenza del cancro di oggi con quelli futuri.
Le modalità di vaccinazione
In Italia, la vaccinazione anti-HPV è gratuita dal 2007 per le ragazze 12enni: una scelta accolta in tutta Europa con rispetto e stima e che pone il nostro Paese in prima linea nella lotta al Papilloma Virus e al tumore alla cervice. In generale, l’indicazione alla vaccinazione è tra i 9 e i 26 anni e può essere effettuata da chi non abbia mai contratto l'infezione. Inoltre, è possibile acquistare il vaccino in tutte le farmacie, dietro prescrizione medica e va somministrato in tre dosi entro sei mesi. Il beneficio massimo è per gli adolescenti che non hanno ancora avuto rapporti sessuali e quindi non sono certamente entrate in contatto con il virus.
La prospettiva è quella di prevenire fino al 90% dei casi di tumore. In un questo clima di malcelato entusiasmo, gli esperti non hanno dubbi. Al momento del suo rilascio, l’oncologo Umberto Veronesi ha ribadito che il vaccino è una “grande notizia per le donne ma non deve far pensare che il pap-test sia uno strumento superato: la vaccinazione per le donne tra i 20 e i 30 anni, più vicine alla soglia di età a rischio, è importante almeno quanto lo screening periodico del loro stato di salute”.
Effetti collaterali del vaccino anti-Papilloma Virus
Sebbene siano stati segnalati casi singoli di reazioni avverse al vaccino, non vi è alcuna prova scientifica della correlazione tra gli effetti collaterali riportati e la somministrazione del vaccino anti Papilloma Virus. Gli studi scientifici, infatti, garantiscono sulla sicurezza della vaccinazione. I dubbi sulla sicurezza del vaccino e sulla sua presunta correlazione con la sindrome dolorosa regionale complessa (Crps), caratterizzata da dolore cronico agli arti, e la sindrome di tachicardia posturale (Pots), una condizione in cui la frequenza cardiaca aumenta in modo anomalo al passaggio dalla posizione seduta a quella eretta, sono stati smentiti dagli studi clinici. In un recente rapporto l'EMA (European Medicines Agency) ha escluso qualunque tipo di correlazione tra la vaccinazione e queste patologie.