Roma, 3 mar. (AdnKronos Salute) - Per il quinto anno, in occasione della Festa della donna, il Gvm Care & Research, gruppo italiano attivo in sanità, ricerca e benessere, offre in 18 ospedali e poliambulatori uno screening gratuito per la Diagnosi e cura dell'osteoporosi. Dopo il successo dello scorso anno, con oltre 1.300 donne coinvolte nell'iniziativa, Gvm rinnova dunque l'invito alla prevenzione dell’osteoporosi in 6 regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Puglia e Sicilia).
L'8 marzo, dalle 10.00 alle 17.30, recandosi in una delle strutture aderenti all'iniziativa (www.gvmnet.it), sarà possibile sottoporsi a un esame non invasivo e di rapida esecuzione. Si tratta di un'ultrasonometria ossea quantitativa effettuata a livello del calcagno, esame complementare che aiuta a valutare il rischio di fratture. "L'osteoporosi - spiega Renata Caudarella, specialista in Malattie metaboliche e del ricambio - è una patologia dello Scheletro caratterizzata da una riduzione della massa ossea e dalla concomitante compromissione della micro architettura del tessuto. Il decorso è spesso asintomatico e la diagnosi viene fatta solo quando si verifica una frattura da fragilità, cioè per un trauma che sarebbe insufficiente a procurare la frattura in un soggetto sano".
In Europa l'osteoporosi colpisce il 30% delle donne in menopausa. Non è una sindrome esclusiva del sesso femminile: se nei maschi le lesioni dell'osso si sviluppano più tardivamente, il rischio di mortalità è però maggiore. Le fratture osteoporotiche si verificano con maggior frequenza in alcuni segmenti dello scheletro: vertebre, femore e radio. "La diagnosi di Osteoporosi, da non confondere con altre osteopatie metaboliche, è frutto - chiarisce Caudarella - di una duplice investigazione clinica: da un lato l’indagine strumentale vera e propria - semplice e indolore, non richiede alcuna preparazione - grazie all’utilizzo della Moc (con la mineralometria ossea computerizzata o densitometria si misura il contenuto minerale osseo sulla scorta di parametri accreditati a livello internazionale); dall'altro, la raccolta, da parte dello specialista, di tutte le evidenze possibili nel corso di un’attenta anamnesi del paziente. E' meglio evitare la Moc nelle donne in gravidanza, anche se la dose di radiazione è molto bassa, o in chi ha effettuato precedenti indagini diagnostiche con mezzo di contrasto".
L'osteoporosi, ricordano dal Gruppo Gvm, è correlabile a più fattori, tra cui: fattori genetici, età, sesso, etnia, ipogonadismo primario e secondario nel maschio, stile di vita e propensione alle cadute.
Nello stile di vita, il ruolo fondamentale di una corretta alimentazione, sia per lo sviluppo dello scheletro sia per il mantenimento e la riduzione della perdita di massa ossea dopo la menopausa, inizia fin dall’infanzia: occorre assumere ogni giorno la giusta quantità di calcio e vitamina D insieme ad una dieta bilanciata che contenga tutti i nutrienti essenziali. A ciò va accompagnata la regolare attività fisica. No al fumo, al consumo eccessivo di alcool, all’abuso di caffeina.
L'8 marzo, dalle 10.00 alle 17.30, recandosi in una delle strutture aderenti all'iniziativa (www.gvmnet.it), sarà possibile sottoporsi a un esame non invasivo e di rapida esecuzione. Si tratta di un'ultrasonometria ossea quantitativa effettuata a livello del calcagno, esame complementare che aiuta a valutare il rischio di fratture. "L'osteoporosi - spiega Renata Caudarella, specialista in Malattie metaboliche e del ricambio - è una patologia dello Scheletro caratterizzata da una riduzione della massa ossea e dalla concomitante compromissione della micro architettura del tessuto. Il decorso è spesso asintomatico e la diagnosi viene fatta solo quando si verifica una frattura da fragilità, cioè per un trauma che sarebbe insufficiente a procurare la frattura in un soggetto sano".
In Europa l'osteoporosi colpisce il 30% delle donne in menopausa. Non è una sindrome esclusiva del sesso femminile: se nei maschi le lesioni dell'osso si sviluppano più tardivamente, il rischio di mortalità è però maggiore. Le fratture osteoporotiche si verificano con maggior frequenza in alcuni segmenti dello scheletro: vertebre, femore e radio. "La diagnosi di Osteoporosi, da non confondere con altre osteopatie metaboliche, è frutto - chiarisce Caudarella - di una duplice investigazione clinica: da un lato l’indagine strumentale vera e propria - semplice e indolore, non richiede alcuna preparazione - grazie all’utilizzo della Moc (con la mineralometria ossea computerizzata o densitometria si misura il contenuto minerale osseo sulla scorta di parametri accreditati a livello internazionale); dall'altro, la raccolta, da parte dello specialista, di tutte le evidenze possibili nel corso di un’attenta anamnesi del paziente. E' meglio evitare la Moc nelle donne in gravidanza, anche se la dose di radiazione è molto bassa, o in chi ha effettuato precedenti indagini diagnostiche con mezzo di contrasto".
L'osteoporosi, ricordano dal Gruppo Gvm, è correlabile a più fattori, tra cui: fattori genetici, età, sesso, etnia, ipogonadismo primario e secondario nel maschio, stile di vita e propensione alle cadute.
Nello stile di vita, il ruolo fondamentale di una corretta alimentazione, sia per lo sviluppo dello scheletro sia per il mantenimento e la riduzione della perdita di massa ossea dopo la menopausa, inizia fin dall’infanzia: occorre assumere ogni giorno la giusta quantità di calcio e vitamina D insieme ad una dieta bilanciata che contenga tutti i nutrienti essenziali. A ciò va accompagnata la regolare attività fisica. No al fumo, al consumo eccessivo di alcool, all’abuso di caffeina.
Ultimo aggiornamento: 05 Marzo 2016
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