Gli smartphone sono entrati prepotentemente nelle nostre vite e con essi anche nuove forme di ossessione moderne.
L'ultima di cui si sta parlando in questi giorni è la “sindrome da vibrazione fantasma”: secondo un gruppo di ricercatori del Georgia Institute of Technology che ha condotto uno studio su un gruppo di studenti, interessa ben nove persone su dieci. Ad illustrare i dettagli di questo nuovo disturbo è la rivista Computers in Human Behavoiur: avere il cellulare in tasca equivale a non averlo, praticamente è un'abitudine e si dimentica di averlo con sé, così capita – piuttosto spesso – di avere l'impressione che il telefono vibri e che si stia ricevendo una chiamata.
Come spiegano gli studiosi, per la maggior parte delle persone ogni Rumore di sottofondo o fruscio viene scambiato per la vibrazione del cellulare, ma gioca un ruolo anche la natura ossessiva dell'essere umano che lo spinge a controllare regolarmente il telefono per vedere se non siano arrivati messaggi o chiamate.
Molti giornali hanno titolato che lo smartphone provoca allucinazioni, ma non è proprio così. I neurologi spiegano che non si tratta di disturbi legati ad alterazioni cerebrali, quanto a fenomeni psicologici e all'Ansia anticipatoria. Ad esempio quando si aspetta una telefonata o un sms è facile scambiare qualsiasi rumore per un suono dello smartphone.
Insomma, come spiega il responsabile dello studio Robert Rosenberger, da un lato il telefono è diventato ormai un'estensione del nostro corpo, come gli occhiali, e qualsiasi Spasmo muscolare o movimento ci rimanda alla sua presenza, dall'altro è indubbio che alcune persone possano vivere con un'ansia crescente il rapporto con le nuove tecnologie. Non è la prima volta che viene studiato questo fenomeno: qualche anno fa, ad esempio, venne pubblicato uno studio che dimostrò che gli studenti vivevano questo tipo di esperienze legate alle vibrazioni fantasma almeno una volta ogni due settimane.
L'ultima di cui si sta parlando in questi giorni è la “sindrome da vibrazione fantasma”: secondo un gruppo di ricercatori del Georgia Institute of Technology che ha condotto uno studio su un gruppo di studenti, interessa ben nove persone su dieci. Ad illustrare i dettagli di questo nuovo disturbo è la rivista Computers in Human Behavoiur: avere il cellulare in tasca equivale a non averlo, praticamente è un'abitudine e si dimentica di averlo con sé, così capita – piuttosto spesso – di avere l'impressione che il telefono vibri e che si stia ricevendo una chiamata.
Come spiegano gli studiosi, per la maggior parte delle persone ogni Rumore di sottofondo o fruscio viene scambiato per la vibrazione del cellulare, ma gioca un ruolo anche la natura ossessiva dell'essere umano che lo spinge a controllare regolarmente il telefono per vedere se non siano arrivati messaggi o chiamate.
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Tablet, smartphone e poca concentrazione
L’uso massiccio di smartphone e tablet e una vita passata a saltare da una pagina all'altra, da un profilo social all'altro, da un tweet a una notizia lanciata dall'amico su Facebook ha contribuito a far scendere la nostra capacità di mantenere l’attenzione in modo inesorabile.
Molti giornali hanno titolato che lo smartphone provoca allucinazioni, ma non è proprio così. I neurologi spiegano che non si tratta di disturbi legati ad alterazioni cerebrali, quanto a fenomeni psicologici e all'Ansia anticipatoria. Ad esempio quando si aspetta una telefonata o un sms è facile scambiare qualsiasi rumore per un suono dello smartphone.
Insomma, come spiega il responsabile dello studio Robert Rosenberger, da un lato il telefono è diventato ormai un'estensione del nostro corpo, come gli occhiali, e qualsiasi Spasmo muscolare o movimento ci rimanda alla sua presenza, dall'altro è indubbio che alcune persone possano vivere con un'ansia crescente il rapporto con le nuove tecnologie. Non è la prima volta che viene studiato questo fenomeno: qualche anno fa, ad esempio, venne pubblicato uno studio che dimostrò che gli studenti vivevano questo tipo di esperienze legate alle vibrazioni fantasma almeno una volta ogni due settimane.
Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio 2016
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