È morto ieri, all’età di 91 anni, nella sua casa di Milano, il noto oncologo Umberto Veronesi, fondatore e presidente della Federazione per la ricerca sul Cancro che porta il suo nome, nata nel 2003. “Andare avanti, perché il mondo ha bisogno di scienza e ragione”: è la sua frase che si legge sulla pagina del sito della Fondazione, creata ad hoc, dove sono elencati i principi alla base dell’attività di Veronesi: “Migliorare la qualità della vita delle perosne, promuovere la pace, sostenere una ricerca etica. Non parole, quindi, ma valori che abbiamo trasformato in azione. È la strada che continueremo a seguire perché i suoi obiettivi sono diventati i nostri”.
Gli incarichi
Umberto Veronesi è nato a Milano il 28 novembre del 1925. La sua attività clinica di ricerca è stata incentrata, per decenni, sulla prevenzione e sulla cura del cancro. Si è soprattutto occupato del Carcinoma mammario. A tal proposito, Veronesi è stato il primo teorizzatore della quadrantectomia - l’intervento chirurgico per rimuovere il cancro o un altro tessuto anomalo del seno, pur mantenendo l’aspetto del seno - dimostrando come, nella maggioranza dei casi, le curve di sopravvivenza di questa tecnica, purché abbinata alla radioterapia, sono le stesse di quelle della mastectomia, ma con un impatto estetico e psicosessuale migliore.
È stato direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dal 1976 al 1994. Nel 1991 ha fondato ed è stato direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) dal 1994 al 2000 e dal 2001 al 2014.
Dal 25 aprile 2000 all’11 giugno 2001 ha ricoperto il ruolo di Ministro della Sanità nel secondo Governo di Giuliano Amato e, durante questo mandato, si è contraddistinto per una ‘legge antifumo’. ovvero per regolamentare la pratica del fumo e indicare i divieti.
Nel 2003 ha creato la Fondazione Umberto Veronesi con l’obiettivo di sostenere la ricerca scientifica a livello nazionale in oncologia, cardiologia e neuroscienze e di promuovere la divulgazione scientifica. Veronesi si è anche distinto per la sua lotta in difesa degli animali.
I messaggi di cordoglio
Naturalmente tanti i messaggi di cordoglio per la scomparsa di Veronesi:
- Beatrice Lorenzin, ministro della Salute: “Grande scienziato uomo di valore, che ha insegnato alle donne come vincere e difendersi dal cancro. Un abbraccio affettuoso ai suoi cari”.
- Carmine Pinto, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica: “Veronesi è stato tra i padri fondatori dell’oncologia del nostro Paese, con un impegno continuo per lo sviluppo della ricerca di base e clinica, per l’umanizzazione delle cure in oncologia e, in particolare, per lo sviluppo della chirurgia e delle terapie conservative del carcinoma della mammella”.
- Giorgio Armani, designer e imprenditore: “Umberto Veronesi ci ha insegnato che non esiste linguaggio migliore di quello della scienza per far tesoro del passato e prepararsi al futuro. Tutti noi abbiamo il dovere di fare la nostra parte: finché mi sarà possibile, lo farò”.
- Francesco Micheli, presidente Genextra S.p.A.: “Il rispetto per il prossimo, per la natura, per gli animali, le battaglie contro il dolore, la fiducia illuminata nella scienza hanno percorso tutta l’eccezione traiettoria professionale di Umberto Veronesi, la cui cultura e il cui impegno si estendono alla diffusione del sapere contro i tabù, contro l’oscurantismo e i pregiudizi, e per la pace”.
- Giuseppe Sala, sindaco di Milano: “Ha unito alle sue qualità di medico e di scienziato di fama mondiale una forte e decisa passione civica e politica. Milano e l’Italia piangono in lui la figura di un vero laico, capace di costruire istituzioni che hanno alleviato il percorso della malattia di migliaia di persone”.
- Pietro Grasso, presidente del Senato: “Una vita dedicata alla lotta contro i tumori, un grande medico e un uomo libero. Ci mancheranno la sua scienza e le sue riflessioni”.
- Laura Boldrini, presidente della Camera: “Anche grazie a lui non parliamo più di male incurabile. Umberto Veronesi ha saputo dare a tanti uomini e donne nuove speranze di vita”.