Ha preso il via un anno fa il progetto “Ferrara Città della Prevenzione”, un’iniziativa educativa che mira alla sensibilizzazione a un corretto stile di vita per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e oncologiche. Il bilancio a 12 mesi dall’avvio restituisce risultati allarmanti: il 72% dei familiari dei pazienti colpiti da malattie cardiovascolari - una percentuale nettamente superiore alla popolazione generale (55%) – hanno probabilità di sviluppare infarto o ictus e le donne over 65 sono più a rischio degli uomini a causa dell’eccesso di circonferenza addominale, che arriva fino all’85%.
I dati del progetto, che ha coinvolto oltre 16mila persone, sono al centro del dibattito fra gli esperti riuniti a Barcellona per il Congresso Europeo di Cardiologia ESC (European Society of Cardiology), in corso fino al 30 agosto.
A Ferrara il progetto per sensibilizzare sui rischi cardiovascolari
Le malattie cardiovascolari, come l’infarto cardiaco e l’ictus cerebrale, sono la principale causa di morte e invalidità in Italia e nel mondo occidentale. Solo nel 2014, secondo quanto riferito dall’ISTAT) si sono verificati nel nostro Paese complessivamente 220.200 decessi per malattie del sistema circolatorio. Colesterolo alto, ipertensione arteriosa, fumo, diabete, obesità e sedentarietà sono i fattori che influiscono sul loro sviluppo.
“Alcuni fattori mostrano un trend in peggioramento – commenta il prof. Roberto Ferrari, Direttore della Cardiologia all’Università di Ferrara – e in particolare il sovrappeso è aumentato dal 35% al 37% e l’obesità dal 12% al 15%. Dati che preoccupano e ci spingono a continuare il nostro progetto che in sei anni vuole raggiungere e sensibilizzare i 135mila ferraresi. Il nostro obiettivo è migliorare la salute e la qualità della vita di tutti i cittadini non solo grazie alla medicina ma anche all’alimentazione e all’ambiente”.
Le iniziative per la prevenzione
Molte le iniziative realizzate a un anno dall’avvio di “Ferrara Città della Prevenzione”. “L’Università – continua il prof. Ferrari – rappresenta il motore del progetto. Sono state coinvolte 11 facoltà e per la prima volta al mondo è stato realizzato un Centro della Prevenzione di Ateneo” dove è possibile compilare una specifica carta del rischio e controllare il ritmo cardiaco per il rilascio del ‘Passaporto del Benessere’, che include non solo i parametri cardiovascolari ma coinvolge anche la valutazione di altri dati da parte di oncologi, pneumologi, immunologi e reumatologi.
Tutte le iniziative in programma sono illustrate sul sito www.ferraracittadellaprevenzione.it. È disponibile anche un’app per tenere sotto controllo il proprio stato di benessere. “Facile da usare, è pensata per tutti” spiega il prof. Ferrari. “L’app calcola in modo automatico il rischio cardiovascolare di ciascun utente: oltre ai parametri suggeriti dalla Società europea di Cardiologia (sesso, età, pressione arteriosa, livelli di colesterolo, diabete, fumo), sono richiesti anche alcuni dati relativi alla storia familiare (inclusi livello di istruzione, frequenza cardiaca, altezza, peso e circonferenza addominale). Se il rischio è basso, l’app invita l’utente a ripetere il test dopo 12 mesi; se è medio, l’applicazione suggerisce di visitare il sito internet, di contattare il Centro di Prevenzione per un appuntamento oppure di rivolgersi al proprio medico di famiglia; se è alto, il consiglio è di fissare quanto prima una visita al Centro di Prevenzione”.
Per approfondire guarda anche: “Ipertensione e stili di vita”