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Approvata in Italia una nuova terapia orale per il trattamento della sclerosi multipla recidivante remittente

Per gli oltre 70 mila italiani che convivono con questa malattia neurologica è ora disponibile una nuova terapia, il dimetilfumarato.

La Sclerosi Multipla è una malattia neurologica cronica, autoimmune e progressivamente invalidante che colpisce il Sistema Nervoso Centrale. Comporta la perdita di mielina che compromette la capacità delle fibre nervose di condurre gli impulsi, provocando i sintomi tipici della malattia, tra i più comuni: disturbi della vista, della locomozione, dell'equilibrio e della coordinazione motoria.

Per gli oltre 70 mila italiani che convivono con questa malattia neurologica, la più comune tra i giovani adulti, che nella maggior parte dei casi scoprono di esserne affetti tra i 20 e i 40 anni, è ora disponibile una nuova terapia, il dimetilfumarato.

Lo scorso 24 gennaio, l'Agenzia Italiana del Farmaco ha infatti approvato la rimborsabilità della nuovo farmaco per il trattamento della Sclerosi Multipla Recidivante Remittente (SMRR), la più comune forma di Sclerosi multipla che colpisce circa l’80-90% dei pazienti.

Il dimetilfumarato è un medicinale che, attraverso un nuovo meccanismo d'azione nella Sclerosi multipla, combina efficacia, sicurezza e buona tollerabilità alla somministrazione orale ed è autorizzato per pazienti con sclerosi multipla, sia in presenza di diagnosi recente, sia in presenza di non responsività ad altri trattamenti di prima linea.

Grazie a un solido programma di studi clinici e ai lanci commerciali iniziati negli Stati Uniti a marzo 2013, sono stati trattati con dimetilfumarato più di 135.000 pazienti in tutto il mondo. Gli studi hanno dimostrato l'efficacia del nuovo farmaco nel ridurre le recidive della malattia, la progressione della disabilità e le lesioni cerebrali dovute alla patologia, mantenendo un profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole.

Come spiega Giancarlo Comi, Direttore dell'Istituto di Neurologia Sperimentale e del Dipartimento Neurologico dell'Ospedale San Raffaele, Università Vita-Salute, Milano - "Un aspetto innovativo è, oltre l'efficacia, il buon profilo di sicurezza e tollerabilità del nuovo farmaco, che ne rendono agevoli l'utilizzo e il monitoraggio. L'introduzione di questa nuova molecola rappresenta quindi un'opportunità per molti pazienti".

Continua Carlo Pozzilli, Ordinario di Neurologia presso l'Università La Sapienza di Roma: "Si ritiene che il nuovo farmaco dimetilfumarato sia in grado di attivare un particolare meccanismo di difesa dell'organismo, la via del fattore Nrf-2, che permette di contrastare l'infiammazione e lo stress ossidativo causato dalla malattia".

Ultimo aggiornamento: 21 Luglio 2015
3 minuti di lettura

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