È stato di recente pubblicato il libro «Ascoltando la pelle» del dermatologo salernitano Antonio Del Sorbo. Tema centrale è l’Organo pelle, inteso come valvola di sfogo sia di tipo metabolico che emozionale. Il testo non è un manuale scientifico: è scritto in stile volutamente narrativo, a partire dalla descrizione di quelle manifestazioni cutanee ricordate nel gergo popolare come «sfoghi di pelle».
I primi capitoli introducono al funzionamento dell’organo pelle, alla luce di temi attuali come la medicina narrativa, la psico-neuro-endocrino-immunologia, la cronobiologia, l’ologenomica, l’epigenetica, il microbioma, la cibernetica, la connettomica e l’optogenetica.
La medicina narrativa
La parte più corposa del testo riguarda invece la medicina narrativa (Narrative Based Medicine), cioè la tappa della visita medica in cui ogni singolo sintomo viene esaminato anche alla luce della storia clinica e personale del paziente. In ambulatorio il paziente porta con sé, oltre alle macchie cutanee, anche un enorme bagaglio nascosto e silenzioso di dubbi, delusioni, preoccupazioni, disagio, vulnerabilità e aspettative (illness experience) che non è possibile ignorare, limitando l'intervento unicamente alla veloce soppressione del pomfo o della papula (medicina d’organo).
Per riconoscere una manifestazione cutanea e prescrivere un farmaco appropriato possono a volte bastare pochi minuti. Il tempo restante della visita medica si chiama medicina narrativa, in cui il paziente viene accolto, ascoltato, visitato e quando possibile incoraggiato. Una stessa diagnosi può avere un impatto differente su due profili caratteriali diversi. Per comunicare una diagnosi, una prognosi o una terapia, con alcune persone particolarmente sensibili, occorre infatti più spazio di ascolto, più tempo e soprattutto più tatto. Non basta accogliere il paziente con un sorriso o con una comunicazione empatica: va ricordato che la visita medica è innanzitutto una relazione umana e che a volte un buon rapporto medico-paziente può essere determinante anche ai fini di una buona adesione a un’eventuale Terapia farmacologica o chirurgica (compliance). Per un dermatologo, osservare la pelle senza prima ascoltare la persona che ha di fronte è un po’ come assistere a un film muto prodotto agli inizi degli anni Venti.
Un ampio capitolo viene, poi, dedicato alle cosiddette dermatiti da stress. Se lo Stress quotidiano fosse la causa delle problematiche cutanee, saremmo tutti degli atlanti viventi di dermatologia, nessuno escluso. Un conto sono gli alti e bassi quotidiani che riusciamo in qualche modo a fronteggiare; altra cosa sono, invece, quelle svolte importanti di vita, in grado talora di mobilitare fiumi di citochine e neurotrasmettitori (PNEI = Psico Neuro Endocrino Immunologia).
All’interno del libro sono riportate storie di persone che hanno visto apparire o peggiorare le manifestazioni cutanee, nei momenti di svolta della loro vita (es. nuova scuola, nuovo lavoro, lutto, trasloco, divorzio, aborto, violenza, pensionamento).
Più spazio, dunque, al lato umano della medicina, non sempre compatibile con un articolo scientifico o un tradizionale manuale specialistico che, in ogni caso, non deve sostituire la visita medica. È bene ricordare sempre, infatti, che di fronte a un qualsiasi problema di salute è importante rivolgersi al proprio medico evitando soluzioni “fai da te”.
Il volume è acquistabile online sul sito Mondadori. Per avere maggiori informazioni sulla Dermatologia Narrativa è possibile seguire la relativa Pagina Facebook
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