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L’evento aveva lo scopo di celebrare la Dieta Mediterranea, “diventato patrimonio immateriale dell’UNESCO dal 2010 e da sempre uno dei cardini per gli studi in Biologia nei settori della Nutrizione, della sicurezza alimentare e della tutela della biodiversità”.
Perché il convegno?
A tal proposito, Ermanno Calcatelli, presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, ha affermato che “più che dieta, si tratta dello stile di vita mediterraneo, un elisir di lunga vita studiato per la prima volta, a metà del secolo scorso, da due scienziati americani, Ancel Keys e sua moglie Margaret”.Eppure, nonostante la dieta mediterranea sia invidiata in tutto il mondo, l’Italia si trova al 136° posto per le donne e al 56° posto per gli uomini nella classifica dei Paesi con la più alta concentrazione di obesi (Fonte: Quotidiano Sanità). Dati preoccupanti, “eppure - dice Calcatelli - per difenderci dalle distorsioni del consumismo, basterebbe solamente riscoprire le nostre tradizioni culinarie e ricordarsi che l’attività fisica costante gioca un ruolo fondamentale per la salute degli individui”.
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La dieta mediterranea, nata dalle osservazioni del dottor Keys, rappresenta il modello per un'Alimentazione sana senza rischi per la salute.
Argomenti trattati e partecipanti
Durante la conferenza, quindi, si è parlato di come i professionisti della nutrizione, tra cui i biologi, dovrebbero informare al meglio gli utenti sui benefici della dieta mediterranea, con tanto di uno speciale albo d’oro dedicato agli iscritti dell’Ordine che volessero divulgarne i vantaggi.All’evento hanno preso parte, oltre a Calcatelli, anche Elvira Tarsitano (docente dell’Università degli Studi di Bari); Elisabetta Cavalcanti (biologa e ricercatrice nutrizionista presso l’IRCCS di Castellana Grotte - Bari) e Maria La Gloria (Associazione per la Dieta Mediterranea, Pioppi - Salerno).
Per approfondire guarda anche “Alla ricerca della Dieta Mediterranea“
Ultimo aggiornamento: 24 Aprile 2016
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