Il testing week è un’iniziativa che è stata lanciata in Europa nel 2013 per aiutare più persone possibili a prendere consapevolezza del proprio status sierologico.
Giunto alla sua quarta edizione, il testing week europeo prevede per la seconda volta l'inclusione del test per l'epatite. L'iniziativa ha avuto inizio il 18 novembre scorso e si concluderà il 25 dello stesso mese.
Lo scorso anno più di 400 organizzazioni, provenienti da 53 Paesi, hanno partecipato alla manifestazione e, grazie al test, migliaia di persone oggi sono consapevoli del proprio status relativo all’HIV e all’epatite.
La settimana dedicata alla prevenzione si propone i seguenti obiettivi:
- incoraggiare le persone a rischio HIV o Epatite ad effettuare il test;
- incoraggiare gli operatori sanitari a offrire un test HIV o per l’epatite come parte di routine delle cure;
- supportare e unire le organizzazioni in giro per il mondo;
- rendere più organismi governativi possibili a conoscenza dei benefici sociali ed economici dei test.
I numeri dell'infezione da HIV
Oggi, almeno una su tre delle 2,5 milioni di persone che vivono con l’HIV in Europa sanno di essere positivi al virus. Per la metà dei pazienti con infezione da HIV, invece, la diagnosi arriva in ritardo.
Le epatiti B e C, inoltre, sono malattie comuni tra le persone a rischio o già contagiate dall’HIV, e, rispettivamente, circa 13,3 milioni di persone e 15 milioni ne soffrono in Europa. Dal momento, poi, che la malattia è spesso asintomatica e non curata, l’epatite cronica è una delle principali cause di cirrosi epatica e di cancro. Solo una piccola minoranza in Europa (3,5%) delle persone con epatite C riceve le cure necessarie.
Perché il test è importante?
È naturalmente meglio per le persone a rischio HIV o epatite conoscere il proprio status nel più breve tempo possibile. Oggi, infatti, i progressi delle cure per l’HIV dimostrano che le persone contagiate possono vivere in modo sano per molto tempo se diagnosticate in fretta e quelle con l’epatite C possono essere curate.
Le persone che hanno ricevuto una diagnosi di HIV e/o epatite in ritardo hanno meno probabilità di rispondere bene alle cure e più probabilità di avere complicanze per la salute. Inoltre, un ritardo nelle cure rappresenta anche un costo importante per il sistema sanitario.
A chi è indirizzato il test?
La settimana ha come base operativa e promozionale tre gruppi: gli enti governativi, gli operatori sanitari e le organizzazioni della società civile. Questi, infatti, possono contribuire a promuovere il test e l’accesso tempestivo alle cure.
Ecco i soggetti più a rischio HIV in Europa, a cui quindi è consigliato accedere al test:
- gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini;
- le persone che si iniettano droghe;
- i lavoratori del sesso (come le prostitute);
- i migranti e le popolazioni mobili;
- i carcerati;
- i transgender.
Per quanto riguarda l’epatite, invece, le persone che dovrebbero fare il test sono quelle in emodialisi a lungo termine, quelle che hanno ricevuto sangue o organi o che vivono in luoghi in cui lo screening non è ancora diffuso.
In Italia
Al testing week, in vista della Giornata Mondiale contro l'AIDS, ha aderito la LILA, la Lega Italiana per la lotta contro l’AIDS, offrendo test rapidi per l’HIV in forma anonima e gratuita in nove delle proprie sedi: Bari, Cagliari, Catania, Como, Lecce, Milano, Piemonte, Toscana e Trentino.
Agli interessati saranno offerti colloqui di supporto e orientamento sui temi dell’HIV e HCV, esplorando gli ambiti di prevenzione, salute, diritti. Inoltre, sarà offerto anche un eventuale accesso facilitato ai centri clinici, qualora necessario.