Milano, 19 nov. (AdnKronos Salute) - In Italia una persona su 3 fatica a curarsi o non può permettersi di farlo. Un dato rilevato dalla Fondazione Banco Farmaceutico e associato a trend come l'invecchiamento della popolazione, l'aumento delle malattie croniche, l'erosione degli stanziamenti per le politiche sociali e di welfare. Fenomeni che rischiano di mettere in discussione la sostenibilità del sistema salute e la possibilità di accedere sempre alle terapie quando necessario. Per invitare a una riflessione su questi temi Sandoz, divisione del gruppo Novartis attiva nel settore dei medicinali equivalenti e biosimilari, lancia la campagna #AccessoallaSalute. On air con uno spot trasmesso nei circuiti televisivi delle stazioni e dei mezzi di trasporto pubblico delle principali città italiane, diffusa attraverso web e social media e tramite materiali promozionali e informativi in farmacia, veicolerà il messaggio 'La vita è fatta di piccoli piaceri, quando c'è la salute'.
Da un'indagine condotta in collaborazione con Ipsos - riferiscono i promotori dell'iniziativa - risulta che il 64% degli italiani intervistati non ha mai sentito parlare di accesso alla salute, benché la maggioranza di questi connazionali (58%) abbia un livello di istruzione elevato. E fra chi ha un'educazione medio-bassa, la percentuale arriva a sfiorare il 67%. Invitati ad approfondire la propria opinione, emerge una diffusa adesione nel considerare l'accesso alla salute un diritto universale (67%) che deve essere garantito dal Servizio sanitario nazionale in collaborazione con l'industria del farmaco (50%). Sono invece pochissimi (21%) coloro che riconoscono di poter giocare un ruolo attivo anche in prima persona.
Da qui l'opportunità - si legge nella nota - di una campagna istituzionale che metta al centro il valore della salute e l'importanza di promuoverne l'accesso attraverso scelte collettive e individuali capaci di coniugare qualità e sostenibilità, con un focus sui farmaci equivalenti e biosimilari. Prodotti che "rappresentano una risorsa preziosa per il cittadino e per il sistema", sui quali però emergono ritrosie: se il 78% ritiene il farmaco equivalente o biosimilare una soluzione a costo contenuto, ma di pari efficacia e sicurezza rispetto a quello di marca, un 21% teme che il basso costo possa riflettere una qualità inferiore. "Un falso mito ancora da sfatare".
Pazienti, caregiver e operatori sanitari - ripetono i promotori della campagna - possono guardare con fiducia ai farmaci equivalenti e biosimilari, poiché "sicuri ed efficaci al pari del farmaco di riferimento, come ribadito anche nell'ultimo Position Paper dell'Aifa sui biosimilari. Questi medicinali rappresentano inoltre una chiave per preservare e allargare il diritto d'accesso alla salute, poiché le risorse che si liberano grazie al loro utilizzo possono essere investite per offrire servizi e cure a un maggior numero di persone con farmaci già disponibili o con terapie innovative, dedicando maggiori investimenti alla ricerca".
"Sandoz - ricorda la nota - ha aperto la strada in questo settore lanciando il primo biosimilare in Europa nel 2006". E "oggi, con oltre 20 anni di esperienza nell'ambito dello sviluppo e oltre 10 anni nella commercializzazione, è l'unica azienda con 5 farmaci biosimilari commercializzati in Europa e in Italia".
"L'accesso alle cure è per Sandoz, e per l'intero gruppo Novartis, un valore guida - afferma Enrica Tornielli, Head of Pharmaceutical Affairs di Sandoz Spa - Il nostro obiettivo è da sempre quello di migliorare e prolungare la vita delle persone attraverso un più ampio accesso ad alternative terapeutiche sostenibili. Ogni anno i prodotti Sandoz raggiungono più di 500 milioni di pazienti in tutto il mondo, con l'obiettivo di estendere il diritto di accesso alla salute a un numero sempre più ampio di persone. Ma il nostro impegno a favore dell'accesso alle cure non si esaurisce qui. Collaboriamo infatti con Ong e realtà del terzo settore, come ad esempio la Fondazione Banco Farmaceutico Onlus, di cui siamo partner nell'ambito del progetto 'Farmacie di Strada'" che promuove una raccolta di farmaci da distribuire gratuitamente ai pazienti indigenti assistiti presso le sedi ambulatoriali dell'Istituto di medicina solidale (Imes) a Roma.
Da un'indagine condotta in collaborazione con Ipsos - riferiscono i promotori dell'iniziativa - risulta che il 64% degli italiani intervistati non ha mai sentito parlare di accesso alla salute, benché la maggioranza di questi connazionali (58%) abbia un livello di istruzione elevato. E fra chi ha un'educazione medio-bassa, la percentuale arriva a sfiorare il 67%. Invitati ad approfondire la propria opinione, emerge una diffusa adesione nel considerare l'accesso alla salute un diritto universale (67%) che deve essere garantito dal Servizio sanitario nazionale in collaborazione con l'industria del farmaco (50%). Sono invece pochissimi (21%) coloro che riconoscono di poter giocare un ruolo attivo anche in prima persona.
Da qui l'opportunità - si legge nella nota - di una campagna istituzionale che metta al centro il valore della salute e l'importanza di promuoverne l'accesso attraverso scelte collettive e individuali capaci di coniugare qualità e sostenibilità, con un focus sui farmaci equivalenti e biosimilari. Prodotti che "rappresentano una risorsa preziosa per il cittadino e per il sistema", sui quali però emergono ritrosie: se il 78% ritiene il farmaco equivalente o biosimilare una soluzione a costo contenuto, ma di pari efficacia e sicurezza rispetto a quello di marca, un 21% teme che il basso costo possa riflettere una qualità inferiore. "Un falso mito ancora da sfatare".
Pazienti, caregiver e operatori sanitari - ripetono i promotori della campagna - possono guardare con fiducia ai farmaci equivalenti e biosimilari, poiché "sicuri ed efficaci al pari del farmaco di riferimento, come ribadito anche nell'ultimo Position Paper dell'Aifa sui biosimilari. Questi medicinali rappresentano inoltre una chiave per preservare e allargare il diritto d'accesso alla salute, poiché le risorse che si liberano grazie al loro utilizzo possono essere investite per offrire servizi e cure a un maggior numero di persone con farmaci già disponibili o con terapie innovative, dedicando maggiori investimenti alla ricerca".
"Sandoz - ricorda la nota - ha aperto la strada in questo settore lanciando il primo biosimilare in Europa nel 2006". E "oggi, con oltre 20 anni di esperienza nell'ambito dello sviluppo e oltre 10 anni nella commercializzazione, è l'unica azienda con 5 farmaci biosimilari commercializzati in Europa e in Italia".
"L'accesso alle cure è per Sandoz, e per l'intero gruppo Novartis, un valore guida - afferma Enrica Tornielli, Head of Pharmaceutical Affairs di Sandoz Spa - Il nostro obiettivo è da sempre quello di migliorare e prolungare la vita delle persone attraverso un più ampio accesso ad alternative terapeutiche sostenibili. Ogni anno i prodotti Sandoz raggiungono più di 500 milioni di pazienti in tutto il mondo, con l'obiettivo di estendere il diritto di accesso alla salute a un numero sempre più ampio di persone. Ma il nostro impegno a favore dell'accesso alle cure non si esaurisce qui. Collaboriamo infatti con Ong e realtà del terzo settore, come ad esempio la Fondazione Banco Farmaceutico Onlus, di cui siamo partner nell'ambito del progetto 'Farmacie di Strada'" che promuove una raccolta di farmaci da distribuire gratuitamente ai pazienti indigenti assistiti presso le sedi ambulatoriali dell'Istituto di medicina solidale (Imes) a Roma.
Ultimo aggiornamento: 19 Novembre 2018
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