Roma, 7 mar. (AdnKronos Salute) - "L'industria farmaceutica è un'industria 'in rosa' e punta sempre più sulle capacità e sulle competenze delle donne, oltre che alla medicina di genere. I farmaci in sviluppo per le patologie maggiormente presenti nelle donne sono più di 850 nel mondo. E le donne sono il 43% degli addetti totali, con una quota di laureate o diplomate superiore al 90%. Spesso con incarichi di primo piano. Nella ricerca, Cuore pulsante del settore, superano addirittura il 50%. Dato che dimostra la spinta innovativa che può venire dalle donne, grazie al loro entusiasmo e alla creatività e tenacia". A tracciare il bilancio 'al femminile' del settore industriale del farmaco è stato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, oggi a Roma intervenendo all'incontro 'Le donne x la farmaceutica, la farmaceutica x le donne', alla vigilia dell'8 marzo.
L'industria farmaceutica, ha ribadito, tutela le donne. Prevedendo ad esempio, in caso di maternità, periodi di aspettativa più lunghi rispetto alla legge e al Ccnl. O introducendo per le neomamme la possibilità dello smart working. Assicurando poi per tutte alcuni servizi come quelli di medicina preventiva focalizzati sulle patologie femminili e quelli per una migliore conciliazione dei tempi di vita e lavoro (asili nido, lavanderia, calzoleria, take away). "Nella farmaceutica le pari opportunità non sono uno slogan - dice Scaccabarozzi - Il contributo femminile all'attività delle imprese del farmaco è fondamentale. E così le aziende hanno giocato d'anticipo sui tempi con misure per favorire la vita privata. C'è un legame profondo tra l'industria farmaceutica e le donne. Imprenditrici, manager, dirigenti. E non solo: nella ricerca, negli stabilimenti produttivi, nell'amministrazione. Insomma in tutti i campi e in tutti i ruoli. Un settore, ormai 4.0, all'avanguardia che rappresenta un valore per il Paese. Che potrà ancora crescere con un cambio di passo e una nuova governance per favorire innovazione e investimenti".
"L'Attivismo scientifico di questo settore - commentato Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione, università e ricerca - dimostra con i numeri il grande lavoro che si sta facendo in Italia, membro autorevole di una comunità scientifica internazionale. Esiste un sistema integrato nella ricerca in cui non c'è confine tra pubblico e privato. Questo spiega i numeri incoraggianti, non diffusi purtroppo in altri settori. Ma c'è la possibilità dove si investe di dare lo spazio che meritano alla donne, che garantiscono un contributo qualificante".
L'industria farmaceutica, ha ribadito, tutela le donne. Prevedendo ad esempio, in caso di maternità, periodi di aspettativa più lunghi rispetto alla legge e al Ccnl. O introducendo per le neomamme la possibilità dello smart working. Assicurando poi per tutte alcuni servizi come quelli di medicina preventiva focalizzati sulle patologie femminili e quelli per una migliore conciliazione dei tempi di vita e lavoro (asili nido, lavanderia, calzoleria, take away). "Nella farmaceutica le pari opportunità non sono uno slogan - dice Scaccabarozzi - Il contributo femminile all'attività delle imprese del farmaco è fondamentale. E così le aziende hanno giocato d'anticipo sui tempi con misure per favorire la vita privata. C'è un legame profondo tra l'industria farmaceutica e le donne. Imprenditrici, manager, dirigenti. E non solo: nella ricerca, negli stabilimenti produttivi, nell'amministrazione. Insomma in tutti i campi e in tutti i ruoli. Un settore, ormai 4.0, all'avanguardia che rappresenta un valore per il Paese. Che potrà ancora crescere con un cambio di passo e una nuova governance per favorire innovazione e investimenti".
"L'Attivismo scientifico di questo settore - commentato Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione, università e ricerca - dimostra con i numeri il grande lavoro che si sta facendo in Italia, membro autorevole di una comunità scientifica internazionale. Esiste un sistema integrato nella ricerca in cui non c'è confine tra pubblico e privato. Questo spiega i numeri incoraggianti, non diffusi purtroppo in altri settori. Ma c'è la possibilità dove si investe di dare lo spazio che meritano alla donne, che garantiscono un contributo qualificante".
Ultimo aggiornamento: 07 Marzo 2016
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