Venerdì 18 novembre si celebrerà la Giornata Europea degli Antibiotici (EAAD), iniziativa di sanità pubblica che ha come obiettivo - come si legge sul sito ufficiale - “la sensibilizzazione sulla minaccia rappresentata dalla resistenza agli antibiotici, nonché sull’uso prudente degli Antibiotici stessi”. I dati più recenti, infatti, confermano che nell’UE il numero di pazienti infetti da Batteri resistenti è in aumento e che la resistenza agli antibiotici rappresenta una delle minacce più temibili per la salute pubblica.
Di conseguenza, l’uso prudente degli antibiotici può contribuire a fermare l’insorgenza dei batteri resistenti e ad aiutare a mantenere l’efficacia degli antibiotici perché possano essere utilizzati dalle generazioni future.
Su Facebook c’è anche una pagina pubblica per seguire le informazioni sulla campagna, con quasi 2.600 iscritti.
La mozione di Forza Italia
Il 27 ottobre scorso, proprio in vista della Giornata Europea degli antibiotici, il senatore Andrea Mandelli di Forza Italia - vicepresidente della commissione Bilancio del Senato - ha chiesto, in una mozione, “un intervento immediato a livello globale”.
“Contro il fenomeno delle resistenze batteriche agli antibiotici - ha dichiarato il senatore - servono maggiori risorse per le strutture di ricerca e concorsi finalizzati allo studio di nuove molecole ad attività antibatterica, maggiore protezione del consumatore dai rischi derivanti dall'uso di antibiotici nella filiera alimentare, iniziative per il miglioramento delle condizioni igieniche in tutti gli ambiti e per responsabilizzare il cittadino sull'uso degli antibiotici”.
“L'Italia è uno dei paesi europei che usa più antibiotici - spiega Andrea Mandelli - e la conseguenza è che i batteri resistenti agli antibiotici sono in crescita. È un'emergenza sanitaria che abbiamo già portato all'attenzione dei ministri Lorenzin e Giannini. In futuro questo fenomeno potrebbe complicare il ricorso alla chirurgia e a altre terapie. E senza un intervento immediato e coordinato a livello globale, l'antibioticoresistenza diventerà entro il 2050 un problema devastante, capace di causare un numero di vittime stimato in 10 milioni l'anno. Ecco perché gli Usa hanno istituito già da due anni una task force per arginare il problema, ed ecco perché bisogna intervenire subito e calendarizzare la mozione urgentemente in Aula".
La mozione, quindi, chiede al Governo di impegnarsi a:
- “ad allocare maggiori risorse finanziarie alle strutture pubbliche di ricerca e ai concorsi pubblici, finalizzati allo studio di nuove molecole ad attività antibatterica o di associazioni di molecole già note, o di strategie terapeutiche innovative mirate al superamento dell'antibiotico-resistenza dei ceppi batterici, causa di infezioni”;
- “tenuto conto della scarsa redditività della ricerca in antibioticoterapia, a prevedere forme di sostegno per la ricerca in questo settore”;
- “nel campo della sicurezza alimentare, a potenziare, con il sostegno di EFSA, azioni volte a proteggere il consumatore dai rischi derivanti dall'utilizzo degli antibiotici nella filiera alimentare, attuando le migliori misure di controllo per ridurre i rischi di insorgenza della resistenza agli antimicrobici nella stessa catena alimentare”;
- “a migliorare le condizioni igieniche in tutti gli ambiti, a promuovere le buone pratiche per il controllo delle infezioni ospedaliere e a sottolineare presso il pubblico l'importanza delle misure di igiene personale, a cominciare dal lavarsi le mani, che sono la base per evitare il diffondersi delle infezioni, nei Paesi dell'Occidente industrializzato, come in quelli in via di sviluppo”;
- “tenuto conto che l'uso inappropriato degli antibiotici ed il loro eccessivo consumo è alla base del diffondersi dell'antibiotico resistenza, a promuovere la ricerca nel settore dei test rapidi che permettano di individuare la natura e l'origine delle infezioni, così da impiegare gli antibiotici solo quando effettivamente necessari e nel modo più mirato possibile”;
- “per gli stessi motivi, a promuovere iniziative, anche attraverso il contributo dei medici e degli operatori sanitari, volte a responsabilizzare il cittadino sull'uso degli antibiotici e sui danni derivanti da un loro abuso, in particolare nei bambini, al fine di tutelarne la salute in futuro”.
L’allarme dell'ONU
Nello scorso settembre anche l’ONU ha acceso i riflettori sulla resistenza agli antibiotici: i 193 Stati membri, infatti, hanno firmato un documento congiunto sulle linee guide mondiali per la lotta al problema, definita “la più grande minaccia alla medicina moderna”.
Attraverso questo documento le Nazioni Unite hanno invitato gli Stati membri “a istituire, prima della metà del 2017, un piano d’azione nazionale contro la resistenza agli antimicrobici, sulla base dell’approccio one health”.
Tra le azioni richieste, l’ONU invita a
- “garantire che le misure e le azioni nei diversi ambiti prendano in considerazione le preoccupazioni per la salute pubblica relative alla resistenza agli antimicrobici”;
- “includere obiettivi quantificabili tesi a ridurre le infezioni negli esseri umani e negli animali, l'utilizzo degli antimicrobici nel settore sanitario e veterinario e la resistenza agli antimicrobici in tutti i settori”;
- “includere programmi di istruzione, se del caso, e campagne mirate per la sensibilizzazione dei consumatori, degli allevatori e dei professionisti pertinenti”.
Il Supervampiro: l'iniziativa promossa dalla SITA
Anche la SITA (Società Italiana Terapia Antinfettiva), sempre in relazione alla Giornata Europea degli Antibiotici, ha voluto richiamare l’attenzione sul valore degli antibiotici attraverso uno spot con protagonista Ricky Tognazzi. Scopo dell’iniziativa di sensibilizzazione, chiamata Antibiotici - La nostra difesa numero 1 - è il corretto utilizzo di questi farmaci per preservarne l’efficacia.
“Ci rivolgiamo ai cittadini perché principali fruitori degli antibiotici: devono sapere che rischiano di perdere la loro efficacia” - ha affermato Claudio Viscoli, presidente SITA – sono gli unici medicinali il cui cattivo uso si riflette sulle generazioni future e devono essere assunti al dosaggio giusto, per il tempo giusto e allo scopo di curare le infezioni batteriche e non quelle virali”.
Entro il 2050 - fa sapere sempre la SITA - le infezioni resistenti agli antibiotici potrebbero essere la prima causa di morte al mondo. Assumerli senza prescrizione del medico, ridurre o aumentarne la dose, interrompere la terapia prescritta, usarli contro raffreddore e influenza, sono errori che favoriscono la selezione di batteri resistenti in grado di causare infezioni non curabili con le terapie antibiotiche disponibili.
In Italia, infine, le infezioni correlate all’assistenza o intra-ospedaliere colpiscono ogni anno circa 284.000 pazienti (dal 7% al 10% dei pazienti ricoverati) causando circa 4.500-7.000 decessi. Le più comuni sono polmonite (24%) e infezioni del tratto urinario (21%).