La data ufficiale europea è il 1 ottobre ma in Italia si celebra ogni anno il 15 ottobre. Come per tante altre patologie, anche la depressione ha, infatti, una Giornata ad essa dedicata che mira a puntare l'attenzione e informare la popolazione sulle malattie depressive e dell'umore.
"Diverse sfumature di depressione: generazioni a confronto": sarà questo il tema portante dell'edizione 2016. Psichiatri italiani provenienti da ospedali, università e studi privati saranno coinvolti in una giornata che ha come fine principale quello della divulgazione.
Tra gli obiettivi, infatti, vi è quello di dare informazioni corrette sulla natura della malattia depressiva, sempre più diffusa e spesso subdola nella sua evoluzione. Quella nota come la "malattia dell'umore" coinvolge ormai tutte le età, con un esordio spesso giovanile.
Testimonial della Giornata gli Olimpionici Daniele Scarpa e Sandra Truccolo. A coordinarla è, invece, l’associazione EDA Italia Onlus. Si tratta della dodicesima edizione dell'iniziativa, che ha preso piede per la prima volta nel 2004 e che quest'anno in Italia ha ottenuto - come per gli ultimi sette - il Patrocinio da parte del Ministero della Salute.
L'European Depression Day si svolge ogni anno nel corso di tutto il mese anche in Belgio, Francia, Germania, Spagna, UK, Republica Ceca, Slovacchia, CH, Polonia, Ungheria, Portogallo, Grecia, Lituania, Lettonia e Croazia. A tal proposito, infatti, quello di ottobre è considerato a tutti gli effetti il mese della Depressione.
"La Depressione - scrive a riguardo lo psicanalista e lo scrittore Aldo Carotenuto - si configura come un singolare stato d'animo che costringe la persona in una condizione di prigionia e di allontanamento dal mondo".
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Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità entro il 2020 i disturbi depressivi diventeranno la seconda causa di disabilità lavorativa, preceduti solo dalle malattie cardiovascolari. Una malattia, questa, di cui purtroppo troppo spesso si ignorano le reali conseguenze. Basti pensare, infatti, che il 72 per cento delle persone che ne soffrono non si sottopongono a nessun tipo di cura. Mentre il 28 per cento di esse si cura con antidepressivi. In Italia si stima che ne soffra una persona su cinque.
La depressione in Italia
Stando a una recente indagine condotta da Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna), presentata il giugno scorso alla Camera dei Deputati, in Italia la depressione colpisce 4 milioni e mezzo di persone e vede protagoniste maggiormente le donne, sia come pazienti sia come caregiver (termine che sta ad indicare chi si prende cura di un familiare ammalato).
L’Osservatorio, nel dettaglio, ha condotto un’indagine su un campione di 1.004 soggetti - 503 donne e 501 uomini - e ha scoperto che, secondo il 27% degli intervistati, la depressione si colloca al secondo posto dopo i tumori per impatto percepito sulla vita di chi ne soffre, mentre il 58% la considera una vera malattia alla stregua di quelle fisiche. Una persona su quattro, invece, ritiene la depressione una condizione mentale che non si può comprendere fino in fondo e con cui si può solo convivere. Inoltre, secondo gli intervistati da Onda, i principali sintomi associati alla depressione sono di natura emotiva, come i pensieri negativi (69%), la solitudine (67%) e la tristezza (63%). Secondo Francesca Merzagora, presidente di Onda, “la depressione è un disturbo psichiatrico molto temuto, diffuso e in crescita nella popolazione, rappresentando uno dei principali problemi di salute pubblica mondiale, con un costo totale pari a 800 miliardi di dollari. Circa il 56% dei pazienti (e un italiano con malattia su 3) non riceve un trattamento adeguato”.
Come riconoscere i sintomi della malattia
Riconoscere la malattia non è sempre così semplice ma in genere vi sono dei disturbi principali che ne costituiscono dei segnali evidenti. Primo tra tutti una iperattività (euforia) alternata a periodi di serio rallentamento psicomotorio, un umore depresso e irritabile, una ridotta capacità di concentrazione e un senso di disperazione. E ancora insonnia, comportamento antisociale, deliri, disturbi dell'alimentazione, abuso di sostanze e ideazione suicidaria.
Tra i tipi di depressione cui però sarà data particolare attenzione quest'anno ci sarà quello della cosiddetta Depressione post-partum (Baby Blues), essenziale da riconoscere precocemente per i seri rischi (anche di vita) che ne possono conseguire. Essa, in particolare, colpisce in media una donna su dieci ed esordisce tra la sesta e la dodicesima settimana dopo la nascita del figlio. Ma questa sarà solo una delle sfumature che saranno prese in esame e confrontate perché, come ha scritto il filosofo Umberto Galimberti, "la verità del depresso è che la vita è anche dolore, e che il Dolore cresce quando il nostro Cuore resta inascoltato".