I pazienti con sclerosi multipla, anche in corso di terapia immunoattiva, non hanno avuto un maggior rischio di infezione da SARS-CoV-2 rispetto alla popolazione generale. È quanto emerso dallo studio MuSC 19 promosso in occasione della Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla del 30 maggio dalla Società Italiana di Neurologia (SIN) e dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) con la sua Fondazione FISM.
I risultati dello studio pubblicati in occasione della Giornata Mondiale SM
“L’Italia è stato il primo Paese al mondo a segnalare i casi di infezione da SARS-COV2 in persone con sclerosi multipla – afferma il Prof. Gioacchino Tedeschi, Presidente della SIN – pubblicando, appena qualche settimana fa su Lancet Neurology, la prima analisi descrittiva MuSC 19 relativa a 232 pazienti. In queste settimane lo studio MuSC19 non è mai stato interrotto e consente di aggiornare informazioni utili per i nostri assistiti. È importante segnalare, in base ai dati finora raccolti, che non sembra emergere una maggiore suscettibilità al virus o a forme più gravi di COVID 19 per i pazienti con SM. L’analisi dei dati in fase di elaborazione fornirà indicazioni più accurate sull’effetto e sulla gestione delle terapie”.
Nonostante i dati positivi, è importante ricordare che le persone con sclerosi multipla sono soggetti fragili per cui i loro comportamenti e quelli dei familiari devono tener conto di questa condizione ed essere improntati ad una estrema attenzione e protezione dal rischio infettivo.
“È verosimile ritenere – commenta il Prof. Francesco Patti, Responsabile del Gruppo di Studio Sclerosi Multipla della SIN – che l’azione di supporto rivolta ai pazienti per far rispettare loro le misure generali di protezione dall’infezione, quali il distanziamento sociale, l’attenzione verso l’igiene, la ridotta esposizione al rischio di essere contagiati (uso mascherine in ospedale, o in ambienti con altre persone, telemedicina, invio a domicilio dei piani terapeutici e persino di certe categorie di farmaci, esenzione dal lavoro) unitamente all’azione immunoregolatoria ed antinfiammatoria dei farmaci immunoattivi, abbia potuto contenere il possibile maggior rischio d’infezione in persone fragili come quelle con SM”.
Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla, qual è l'impatto della malattia?
La Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla, istituita dalla Multiple Sclerosis International Federation (MSIF) e dai suoi membri, viene celebrata il 30 maggio di ogni anno al fine di mettere in luce l'impatto “invisibile” della SM in tutto il mondo.
La sclerosi multilpa è una malattia cronica del sistema nervoso centrale che insorge generalmente tra i 20 e i 40 anni con una maggiore frequenza nelle donne. Solo in Italia la SM colpisce circa 126.000 persone e si contano oltre 3400 nuovi casi l’anno: 1 diagnosi ogni 3 ore. Si tratta di una patologia dal forte impatto emotivo e sociale che comporta una disabilità rilevante, che, spesso, compare dopo alcuni anni di storia clinica di malattia e un lungo decorso che si prolunga per tutta la vita.
Per gli anni 2020-2022 la Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla ha come tema le “Connessioni”. Lo slogan della campagna è “I Connect, We Connect” e l’hashtag dell’iniziativa è #MSConnections. La campagna sfida le barriere sociali che isolano le persone con Sclerosi Multipla e mira alla costruzione di reti di supporto più efficaci per il sostegno alle persone e per migliorare la qualità della loro vita, partendo da una loro reale e concreta inclusione nella società.