La sindrome metabolica rappresenta un disturbo sempre più diffuso. Colpisce infatti un italiano su quattro, circa 15 milioni di adulti, e sembra destinato ad aumentare la sua incidenza nella popolazione.
Ma cos'è la Sindrome metabolica? Si tratta di un insieme di condizioni che aumentano il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare perché favorisce la formazione di placche aterosclerotiche all’interno dei vasi sanguigni.
Questi i cinque fattori che vengono presi in considerazione per eseguire una diagnosi di sindrome metabolica:
- pressione minima superiore a 85 mmHg e/o una massima più alta di 130, oppure essere ipertesi e seguire una Terapia contro l’ipertensione.
- Glicemia a digiuno superiore a 100 mg/dl o la presenza di una terapia ipoglicemizzante.
- I trigliceridi oltre 150 mg/dl o una cura ipolipemizzante in atto.
- Colesterolo buono Hdl inferiore a 40 mg/dl nell'uomo o 50 mg/dl nella donna.
- Misure del girovita fuori norma: 102 cm per gli uomini e 88 cm per le donne.
La Sindrome metabolica non va sottovalutata perché spesso chi ne soffre sottovaluta i propri fattori di rischio e non pensa che avere la pancetta o i livelli del colesterolo un po’ anomali significhi avere una malattia che va comunque seguito e curato. La coesistenza dei cinque parametri elencati indica chiaramente una sindrome metabolica, ma spesso la pancetta è il primo, chiaro segnale da non sottovalutare.