La salute dell’intestino sarebbe legata a doppio filo con il benessere psicologico. E lo dimostrerebbe uno studio condotto dall’University College di Cork coordinato da John F. Cryan del quale si è discusso in occasione del recente congresso della Società Italiana di Psichiatria.
La ricerca ha osservato che la funzionalità del cervello e il suo sviluppo in età fetale sono strettamente connessi ad una composizione ottimale della flora batterica intestinale. Questo nuovo filone di indagine che mette al centro la correlazione tra microbioma e salute psicologica apre la strada a una nuova disciplina di ricerca denominata dagli esperti psicobiotica. L’obiettivo è far luce sulle possibile collegamento tra disturbi mentali e l’azione dei microorganismi intestinali.
Qual è il meccanismo che sta alla base di questo legame? I batteri dell’intestino producono parecchio Dna e sintetizzano molecole che influenzano lo sviluppo cerebrale già in epoca fetale secondo dei processi di natura immunitaria, ormonale e neurale.
Come spiega all’Ansa Giovanni Biggio, ordinario di Farmacologia dell'Università di Cagliari, questa scoperta ha risvolti molto ampi: ad esempio quando il bambino viene alla luce con un Parto naturale entra in contatto diretto con la flora del canale vaginale, mentre in caso di Parto cesareo questo contatto è inesistente e bisogna valutarne le conseguenze. E ancora, un uso scorretto e massiccio di antibiotici modifica e distrugge la flora intestinale e potrebbe portare ad un aumento del rischio di disturbi psichici.
In quest’ottica alcuni disturbi mentali, dalla depressione fino all’autismo, potrebbero in futuro essere trattati partendo proprio dalla flora batterica intestinale, con Probiotici mirati.
Guarda anche "Dismicrobismo intestinale e probiotici"
La ricerca ha osservato che la funzionalità del cervello e il suo sviluppo in età fetale sono strettamente connessi ad una composizione ottimale della flora batterica intestinale. Questo nuovo filone di indagine che mette al centro la correlazione tra microbioma e salute psicologica apre la strada a una nuova disciplina di ricerca denominata dagli esperti psicobiotica. L’obiettivo è far luce sulle possibile collegamento tra disturbi mentali e l’azione dei microorganismi intestinali.
Qual è il meccanismo che sta alla base di questo legame? I batteri dell’intestino producono parecchio Dna e sintetizzano molecole che influenzano lo sviluppo cerebrale già in epoca fetale secondo dei processi di natura immunitaria, ormonale e neurale.
Come spiega all’Ansa Giovanni Biggio, ordinario di Farmacologia dell'Università di Cagliari, questa scoperta ha risvolti molto ampi: ad esempio quando il bambino viene alla luce con un Parto naturale entra in contatto diretto con la flora del canale vaginale, mentre in caso di Parto cesareo questo contatto è inesistente e bisogna valutarne le conseguenze. E ancora, un uso scorretto e massiccio di antibiotici modifica e distrugge la flora intestinale e potrebbe portare ad un aumento del rischio di disturbi psichici.
In quest’ottica alcuni disturbi mentali, dalla depressione fino all’autismo, potrebbero in futuro essere trattati partendo proprio dalla flora batterica intestinale, con Probiotici mirati.
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Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre 2015
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