Milano, 29 feb. (AdnKronos Salute) - È incastonato a 1.780 metri di altitudine, nel cuore delle Dolomiti, e si presenta come l'unico centro in Europa per la diagnosi, la cura e la Riabilitazione dell'asma infantile in alta quota. È il Laboratorio per i disturbi del respiro del bambino dell'Istituto Pio XII, Onlus convenzionata con il Servizio sanitario nazionale, che sul lago di Misurina (Belluno) sfrutta la sua particolare location per contrastare l'asma dei bimbi: un problema in crescita complice lo smog, segnalano gli esperti, con sempre più baby-pazienti ricoverati in ospedale.
L'obiettivo è trattare adeguatamente il bambino, ridurre la somministrazione dei farmaci e le corse in pronto soccorso. Un percorso personalizzato, dalle visite e test specialistici al soggiorno di cura e riabilitazione, fino ai controlli periodici dopo le dimissioni. "Lo abbiamo battezzato modello Misurina - spiega Alfredo Boccaccino, direttore sanitario del 'Pio XII' - Fattori ambientali e climatici si uniscono alla possibilità di un continuo controllo clinico e di un'adeguata attività riabilitativa, che favorisce la possibilità di interrompere il circolo vizioso dell'asma di difficile trattamento con una ripresa della risposta alla Terapia medica, un miglioramento delle condizioni di salute e la riduzione dell'utilizzo dei farmaci". "Quando nelle città aumentano i tassi di inquinamento soprattutto da polveri sottili - nota Renato Cutrera, presidente di Simri (Società italiana malattie respiratorie infantili) - aumentano anche i ricoveri e gli accessi in pronto soccorso per i bambini che soffrono di malattie dell'apparato respiratorio".
Andare in alta quota significa ridurre il contatto con gli allergeni e migliorare la qualità dell'aria respirata, 2 tra gli obiettivi della terapia di persone asmatiche, specie i bambini nei quali i sintomi non sono controllati nemmeno con numerosi farmaci a dosi elevate. La durata degli effetti positivi "può essere più o meno lunga a seconda della gravità di partenza della malattia - prosegue Boccaccino - In alcuni casi, i pazienti non hanno bisogno di ulteriori ricoveri; in altri sono necessari ricoveri periodici di breve durata per ristabilire il miglioramento, in altri ancora (fortunatamente molto rari) è necessario un ricovero permanente nella struttura per il mantenimento dello stato di salute".
"Esistono solo 3 centri specialistici in tutta Europa per la cura dell'asma in alta quota - precisa Elena Cardinali, direttore generale Opera diocesana San Bernardo degli Uberti e dell'Istituto Pio XII Onlus - L'Istituto Pio XII è l'unico in Italia e l'unico tra i 3 con vocazione ed esperienza nel solo ambito pediatrico. È per queste sue caratteristiche che puntiamo a diventare il Laboratorio in quota per lo studio, la prevenzione e la cura dei bambini con disturbi del respiro, creando l'Excellence Network for Children's Breath, con i Centri di eccellenza pediatrici in Italia e in Europa".
"I programmi educativi, soprattutto per i bambini con Asma da moderata a grave, contribuiscono a migliorare la funzione polmonare, la sensazione di auto-controllo e a ridurre le assenze da scuola, le restrizioni alle attività dei bambini e il ricorso al pronto soccorso - sottolinea Alberta Xodo, psicologa e psicoterapeuta del Pio XII - Ecco perché, a Misurina, il programma educativo è parte integrante dell'attività di cura". Numerosi studi scientifici hanno confermato l'efficacia degli interventi educativi, evidenzia la struttura in una nota: dopo un programma educativo si osserva infatti una diminuzione significativa del numero di attacchi d'asma e della necessità di aumentare i farmaci.
Proprio questi aspetti hanno spinto il Pio XII a dare il via ai 'Campus for Breathe', corsi educativo-diagnostici da 2 a 7 giorni presso l'Istituto, dedicati ai bambini con asma non ricoverati e alle loro famiglie, che comprendono anche attività fisiche riabilitative. Un nuovo strumento per imparare a respirare meglio e rendere più efficace l'autogestione dell'asma. Durante il soggiorno vengono tenuti brevi stage 'su misura' che consentono ai bambini e alle loro famiglie di migliorare il modo in cui gestiscono la malattia e assumono le terapie prescritte, apprendere tecniche di riabilitazione respiratoria e usufruire di un laboratorio diagnostico specializzato per un inquadramento dettagliato e preciso della patologia.
L'obiettivo è trattare adeguatamente il bambino, ridurre la somministrazione dei farmaci e le corse in pronto soccorso. Un percorso personalizzato, dalle visite e test specialistici al soggiorno di cura e riabilitazione, fino ai controlli periodici dopo le dimissioni. "Lo abbiamo battezzato modello Misurina - spiega Alfredo Boccaccino, direttore sanitario del 'Pio XII' - Fattori ambientali e climatici si uniscono alla possibilità di un continuo controllo clinico e di un'adeguata attività riabilitativa, che favorisce la possibilità di interrompere il circolo vizioso dell'asma di difficile trattamento con una ripresa della risposta alla Terapia medica, un miglioramento delle condizioni di salute e la riduzione dell'utilizzo dei farmaci". "Quando nelle città aumentano i tassi di inquinamento soprattutto da polveri sottili - nota Renato Cutrera, presidente di Simri (Società italiana malattie respiratorie infantili) - aumentano anche i ricoveri e gli accessi in pronto soccorso per i bambini che soffrono di malattie dell'apparato respiratorio".
Andare in alta quota significa ridurre il contatto con gli allergeni e migliorare la qualità dell'aria respirata, 2 tra gli obiettivi della terapia di persone asmatiche, specie i bambini nei quali i sintomi non sono controllati nemmeno con numerosi farmaci a dosi elevate. La durata degli effetti positivi "può essere più o meno lunga a seconda della gravità di partenza della malattia - prosegue Boccaccino - In alcuni casi, i pazienti non hanno bisogno di ulteriori ricoveri; in altri sono necessari ricoveri periodici di breve durata per ristabilire il miglioramento, in altri ancora (fortunatamente molto rari) è necessario un ricovero permanente nella struttura per il mantenimento dello stato di salute".
"Esistono solo 3 centri specialistici in tutta Europa per la cura dell'asma in alta quota - precisa Elena Cardinali, direttore generale Opera diocesana San Bernardo degli Uberti e dell'Istituto Pio XII Onlus - L'Istituto Pio XII è l'unico in Italia e l'unico tra i 3 con vocazione ed esperienza nel solo ambito pediatrico. È per queste sue caratteristiche che puntiamo a diventare il Laboratorio in quota per lo studio, la prevenzione e la cura dei bambini con disturbi del respiro, creando l'Excellence Network for Children's Breath, con i Centri di eccellenza pediatrici in Italia e in Europa".
"I programmi educativi, soprattutto per i bambini con Asma da moderata a grave, contribuiscono a migliorare la funzione polmonare, la sensazione di auto-controllo e a ridurre le assenze da scuola, le restrizioni alle attività dei bambini e il ricorso al pronto soccorso - sottolinea Alberta Xodo, psicologa e psicoterapeuta del Pio XII - Ecco perché, a Misurina, il programma educativo è parte integrante dell'attività di cura". Numerosi studi scientifici hanno confermato l'efficacia degli interventi educativi, evidenzia la struttura in una nota: dopo un programma educativo si osserva infatti una diminuzione significativa del numero di attacchi d'asma e della necessità di aumentare i farmaci.
Proprio questi aspetti hanno spinto il Pio XII a dare il via ai 'Campus for Breathe', corsi educativo-diagnostici da 2 a 7 giorni presso l'Istituto, dedicati ai bambini con asma non ricoverati e alle loro famiglie, che comprendono anche attività fisiche riabilitative. Un nuovo strumento per imparare a respirare meglio e rendere più efficace l'autogestione dell'asma. Durante il soggiorno vengono tenuti brevi stage 'su misura' che consentono ai bambini e alle loro famiglie di migliorare il modo in cui gestiscono la malattia e assumono le terapie prescritte, apprendere tecniche di riabilitazione respiratoria e usufruire di un laboratorio diagnostico specializzato per un inquadramento dettagliato e preciso della patologia.
Ultimo aggiornamento: 01 Marzo 2016
4 minuti di lettura