Novembre, il mese della prevenzione "coi baffi"
Un recente sondaggio, condotto nel Regno Unito da Censuswide per conto del nuovo video social network “eva”, rivela che barba e baffi non sono considerati elementi di fascino e che gli uomini barbuti non appaiono attraenti agli occhi delle donne. Più della metà delle intervistate (circa il 65%), infatti, avrebbe dichiarato di preferire un compagno con la faccia pulita.
Ma quelle stesse donne farebbero bene a chiudere un occhio e, anzi, a incentivare il proprio partner a sfoggiare un iconico baffo a manubrio almeno fino al 30 novembre. Il motivo? Una giusta causa: sensibilizzare le persone a un’educazione sanitaria consapevole.
Novembre è il mese dedicato alla prevenzione del Cancro alla prostata e del Cancro ai testicoli che prevede iniziative che vanno sotto il nome di MOvember (dall’inglese “MOustache”, baffi, e “NoVEMBER”, novembre).
Che cos'è MOvember
MOvember è un movimento nato dall’idea di quattro amici australiani che dal 2003 sono impegnati in una raccolta fondi e nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica riguardo le più comuni forme tumorali maschili.
Durante tutto il mese di novembre gli uomini che aderiscono all’iniziativa, i "mo bro" (movember brother), con un gesto simbolico e solidale si fanno crescere i baffi per portare il proprio personale messaggio alla popolazione maschile e femminile sul tumore alla prostata e ai testicoli.
Visite urologiche gratuite
Per questo motivo, nell’ambito delle iniziative di MOvember, LILT – Sezione Provinciale di Milano, promuove la campagna “Non facciamocene un baffo!” e invita tutti gli uomini a fare una visita urologica gratuita per una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo del Tumore alla prostata (maggiori informazioni sul sito www.legatumori.mi.it).
Dai 40 anni in poi, le linee guida internazionali della European Association of Urology (EAU) e del National Comprehensive Cancer Network (NCCN) consigliano il test del PSA, un semplice esame di laboratorio eseguito con prelievo di sangue, eventualmente associato a una visita urologica.
La prevenzione è fondamentale, soprattutto “in presenza di fattori di rischio quali la familiarità di primo grado e l’invecchiamento”, spiega Marco Alloisio, presidente di LILT Milano. Il tumore della prostata, infatti, è il più frequente nei soggetti di sesso maschile e rappresenta oltre il 20% di tutti i tumori diagnosticati a partire dai 50 anni di età. In Italia, colpisce circa 42.000 persone l’anno ma la percentuale di uomini che si sottopone regolarmente a visite urologiche è ancora troppo basso.
E #MOvember è il mese giusto per fare prevenzione.
Per approfondire guarda anche: "I vantaggi della chirurgia mininvasiva per il cancro alla prostata"