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"Non temere", il cortometraggio per informare e sensibilizzare sull'Alzheimer

Una storia dal forte impatto emotivo quella raccontata da Marco Calvise con il corto "Non temere". Il protagonista è Giuseppe, malato di Alzheimer.
In questo articolo:

Malato di Alzheimer ad uno stadio avanzato, Giuseppe è ricoverato in un istituto. Ed ecco che la cinepresa ne coglie i vari momenti, dal rapporto con l’infermiera che lo assiste all’incontro prima con la moglie Anna, e poi con Giulia, sua figlia. Giuseppe, una volta lucidissimo, è “visto” in tutte le problematiche di questa malattia: dalla perdita della memoria all’impossibilità di comunicare alle difficoltà nel compiere anche i gesti più banali. È la sinossi dell’intenso cortometraggio “Non temere”, prodotto e diretto da Marco Calvise (che ha curato la sceneggiatura insieme a Paola Savinelli, con produttore esecutivo Nicoletta Cataldo) e girato a Roma, all’interno della casa di riposo Santa Francesca Romana in collaborazione con Factory Lab.
Il film vede come attore protagonista Francesco Carnelutti, scomparso da qualche anno; le attrici sono Alessandra Costanzo, Domitilla D’Amico e Virginia Gherardini. La fotografia è di Federico Annicchiarico, il montaggio di Rosa Santoro, la scenografia di Matteo Cecconi e i costumi di Francesca Sciuga. Musiche originali di Gianfranco Marongiu.

“Non una favola, bensì un cammino più realistico nei chiaroscuri della demenza”, è stato scritto in merito a “Non temere”, un cortometraggio che è in grado di evocare più di una suggestione, riprendendo la giornata tipo di un malato, con le enormi difficoltà di moglie e figlia a relazionarsi e comunicare con lui. Soltanto la musica è in grado di vincere lo stato di torpore dell’uomo, “rompendo” il profondo distacco dalla realtà: eloquente, in questo senso, l’emozione di Giuseppe che piange con l’auricolare collegato al cellulare della figlia. Nel frattempo un diario con schizzi eleganti scorre tra le sue mani, declinandosi – nelle ultime pagine – a collage di linee prive di senso, una testimonianza inevitabile della malattia stessa.

Spiega Calvise: “Il progetto nasce da un’esperienza personale, perché purtroppo da oltre dieci anni mio padre è affetto da Alzheimer. Crudo e di forte impatto, aderente alla realtà, questo cortometraggio vuole rappresentare uno strumento di informazione e di sensibilizzazione. Proiettarlo in numerose sale in tutta Italia – mettendolo a disposizione a titolo gratuito – serve proprio a questo: spiegare nel dettaglio la malattia, anche ai familiari dei pazienti che, seppur di riflesso, sono profondamente coinvolti”.

Alzheimer, una piaga sociale

L’obiettivo di questo progetto è quello di stimolare una presa di coscienza pubblica sugli enormi problemi provocati da questa malattia. Lo stesso Calvise la definisce, infatti, “una piaga sociale che coinvolge, nel suo dramma, l’intero Nucleo familiare”.

Si stima attualmente che i malati di Alzheimer nel mondo siano circa 46 milioni – dei quali un milione in Italia – e, nonostante la ricerca prosegua, si conosce ancora poco in merito al decorso della malattia. Per questo è fondamentale individuare luoghi e occasioni culturali per far conoscere l’Alzheimer. E un cortometraggio come “Non temere” può essere davvero di supporto.

Ultimo aggiornamento: 16 Marzo 2017
3 minuti di lettura

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