Milano, 1 apr. (AdnKronos Salute) - Ogni cosa ha un prezzo, dice il saggio. E ancora una volta la scienza sembra dare ragione al cinismo dei proverbi: la politica degli incentivi monetari per promuovere la diffusione di stili di vita più sani funziona, con effetti duraturi nel tempo, che si mantengono anche quando chi ha cambiato abitudini smette di essere retribuito. E' questa, almeno, la conclusione di uno studio firmato da un gruppo di psicologi americani dell'università del Colorado di Boulder, presentato a un meeting della Società di medicina comportamentale in corso a Washington. L'esperimento dimostra che pagare una persona per farla mangiare meglio conviene. Laddove non possono le parole, arrivano i soldi.
Nel test, coordinato da Casey Gardiner, dottoranda dell'ateneo Usa, 60 adulti sono stati suddivisi a caso in 3 gruppi: ogni componente del primo riceveva 1 dollaro per ogni porzione di frutta e verdura consumata ogni giorno durante un periodo di 3 settimane, con un pagamento corrisposto quotidianamente via PayPal; le persone del secondo gruppo ottenevano lo stesso premio alle stesse condizioni, ma i soldi arrivavano alla fine dello studio, mentre per il terzo gruppo non era prevista alcuna ricompensa economica alla 'dieta verde'.
E' risultato che il primo gruppo, cioè quello pagato giorno per giorno in base alla quantità di frutta e verdura messa in tavola, mostrava l'aumento maggiore nel consumo di vegetali. Una 'conversione salutista' che si manteneva anche a distanza di 2 settimane dalla fine dell'esperimento.
Il lavoro è anche oggetto di uno studio in pubblicazione, firmato da Gardiner con Angela Bryan, docente del Dipartimento di psicologia e neuroscienze dell'università di Boulder. "Questo studio - spiega Gardiner - sottolinea che anche il modo in cui vengono 'disegnati' i programmi di incentivazione economica ha una sua importanza. Le differenze nei tempi del pagamento, in particolare, possono incidere sull'efficacia del risultato finale". L'esperimento indica infatti che funziona di più ricevere soldi un po' alla volta giorno per giorno, piuttosto che tutto alla fine.
"Uno dei nostri obiettivi nello studio - aggiunge la dottoranda - era esaminare i potenziali meccanismi psicologici che sono alla base dei cambiamenti comportamentali indotti dall'incentivo monetario. Abbiamo essenzialmente dimostrato che queste forme di premialità possono fare da 'molla' per innescare la voglia di mutare abitudini, ma che sul mantenimento del nuovo stile di vita pesa un cambiamento nei meccanismi psicologici chiave" che governano i comportamenti quotidiani. Come a dire che per continuare a mangiare sano anche 'gratis', deve scattare dentro qualcosa di più profondo e duraturo. Una motivazione interiore, questa sì, senza prezzo.
Secondo gli autori, "l'aumento del consumo di frutta e verdura nei partecipanti allo studio si associava allo sviluppo di un atteggiamento più positivo e a una maggiore fiducia nella propria capacità di riuscire a mangiare meglio". Gli psicologi di Boulder sono convinti che questi risultati potranno essere utili alle ricerche che indagano sui fattori psicologici legati ai cambiamenti comportamentali. Quindi alla messa a punto di programmi di prevenzione più efficaci.
Nel test, coordinato da Casey Gardiner, dottoranda dell'ateneo Usa, 60 adulti sono stati suddivisi a caso in 3 gruppi: ogni componente del primo riceveva 1 dollaro per ogni porzione di frutta e verdura consumata ogni giorno durante un periodo di 3 settimane, con un pagamento corrisposto quotidianamente via PayPal; le persone del secondo gruppo ottenevano lo stesso premio alle stesse condizioni, ma i soldi arrivavano alla fine dello studio, mentre per il terzo gruppo non era prevista alcuna ricompensa economica alla 'dieta verde'.
E' risultato che il primo gruppo, cioè quello pagato giorno per giorno in base alla quantità di frutta e verdura messa in tavola, mostrava l'aumento maggiore nel consumo di vegetali. Una 'conversione salutista' che si manteneva anche a distanza di 2 settimane dalla fine dell'esperimento.
Il lavoro è anche oggetto di uno studio in pubblicazione, firmato da Gardiner con Angela Bryan, docente del Dipartimento di psicologia e neuroscienze dell'università di Boulder. "Questo studio - spiega Gardiner - sottolinea che anche il modo in cui vengono 'disegnati' i programmi di incentivazione economica ha una sua importanza. Le differenze nei tempi del pagamento, in particolare, possono incidere sull'efficacia del risultato finale". L'esperimento indica infatti che funziona di più ricevere soldi un po' alla volta giorno per giorno, piuttosto che tutto alla fine.
"Uno dei nostri obiettivi nello studio - aggiunge la dottoranda - era esaminare i potenziali meccanismi psicologici che sono alla base dei cambiamenti comportamentali indotti dall'incentivo monetario. Abbiamo essenzialmente dimostrato che queste forme di premialità possono fare da 'molla' per innescare la voglia di mutare abitudini, ma che sul mantenimento del nuovo stile di vita pesa un cambiamento nei meccanismi psicologici chiave" che governano i comportamenti quotidiani. Come a dire che per continuare a mangiare sano anche 'gratis', deve scattare dentro qualcosa di più profondo e duraturo. Una motivazione interiore, questa sì, senza prezzo.
Secondo gli autori, "l'aumento del consumo di frutta e verdura nei partecipanti allo studio si associava allo sviluppo di un atteggiamento più positivo e a una maggiore fiducia nella propria capacità di riuscire a mangiare meglio". Gli psicologi di Boulder sono convinti che questi risultati potranno essere utili alle ricerche che indagano sui fattori psicologici legati ai cambiamenti comportamentali. Quindi alla messa a punto di programmi di prevenzione più efficaci.
Ultimo aggiornamento: 03 Aprile 2016
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