Milano, 31 mag. (AdnKronos Salute) - L'Europa sottovaluta il proprio peso. Non quello 'politico'. Ma la bilancia la tradisce. Un'indagine condotta dalla Società europea dell'obesità (Easo) - su un campione rappresentativo di cittadini europei, 2 mila italiani - mostra che i cittadini del Vecchio Continente si credono più magri di quanto siano in realtà: una persona su 5 ritiene il proprio peso 'normale' mentre è tecnicamente in sovrappeso, con un indice di massa corporea (Bmi) superiore a 25 kg/m2. E uno su 3 fra coloro che si autoclassificano come sovrappeso risulta essere in realtà obeso (Bmi superiore a 30 kg/m2).
"Essere sovrappeso in Europa sta purtroppo diventando la normalità. La percezione del proprio peso corporeo è in gran parte falsata", avverte Paolo Sbraccia, presidente della Società italiana dell'obesità (Sio), che illustra i dati dell'indagine presentando il primo European Obesity Summit (Eos), Congresso congiunto dell'Easo e dell'International Federation for Surgery of Obesity (Ifso), che si inaugura domani a Goteborg in Svezia.
"I cittadini europei si ritengono più magri di quanto siano in realtà e ciò può rappresentare un problema. Dal punto di vista medico, perché sovrappeso e obesità provocano malattie cardiovascolari, Diabete e molte altre condizioni", ricorda l'esperto, e "dal punto di vista sociale, perché genitori obesi o sovrappeso che sottostimano il proprio peso saranno portati a sottostimare anche quello dei propri figli, con tutto ciò che ne consegue".
Dall'indagine, spiega Sbraccia, emerge un quadro particolarmente preoccupante soprattutto per i Paesi del Nord Europa, in cui quasi la metà delle persone che si ritiene semplicemente un po' in carne è in realtà obesa. Leggermente migliore la situazione in Italia, dove la percentuale di chi sottostima il proprio peso si dimezza: uno su 10 per il sovrappeso, uno su 6 per l'obesità. Ma nel Vecchio Continente a usare un metro distorto per interpretare l'Epidemia di taglie XXL è anche la politica, osserva lo specialista: "L'obesità è una malattia importante, per troppo tempo sottovalutata anche dal mondo politico e istituzionale, tanto è vero che proprio in queste settimane è alla firma dei parlamentari europei un documento volto a chiedere al Consiglio d'Europa e alla Commissione europea il riconoscimento dello status di malattia cronica per l'obesità".
Anche un altro dato della ricerca Easo conferma il trend 'al ribasso': solo il 46% degli europei intervistati considera l'obesità una malattia. Ma l'Italia si distingue in positivo, perché la quasi totalità (90%) del campione tricolore ritiene invece sia una condizione che necessita di cure specializzate. "Prevenire e curare l'obesità è possibile", sottolinea Sbraccia.
"Oltre alle necessarie modifiche dello stile di vita, alimentare e fisico, sono finalmente disponibili farmaci efficaci e sicuri come liraglutide 3 mg, indicato per il trattamento di sovrappeso e obesità, e per i grandi obesi la Chirurgia bariatrica. Soluzioni terapeutiche destinate ad affrontare e risolvere la malattia, anche grazie a un approccio multidisciplinare e integrato tra specialisti. Esattamente l'obiettivo di questo Congresso che, per la prima volta, riunisce ricercatori di base, clinici e chirurghi per discutere e condividere soluzioni ed esperienze", conclude lo specialista.
"Essere sovrappeso in Europa sta purtroppo diventando la normalità. La percezione del proprio peso corporeo è in gran parte falsata", avverte Paolo Sbraccia, presidente della Società italiana dell'obesità (Sio), che illustra i dati dell'indagine presentando il primo European Obesity Summit (Eos), Congresso congiunto dell'Easo e dell'International Federation for Surgery of Obesity (Ifso), che si inaugura domani a Goteborg in Svezia.
"I cittadini europei si ritengono più magri di quanto siano in realtà e ciò può rappresentare un problema. Dal punto di vista medico, perché sovrappeso e obesità provocano malattie cardiovascolari, Diabete e molte altre condizioni", ricorda l'esperto, e "dal punto di vista sociale, perché genitori obesi o sovrappeso che sottostimano il proprio peso saranno portati a sottostimare anche quello dei propri figli, con tutto ciò che ne consegue".
Dall'indagine, spiega Sbraccia, emerge un quadro particolarmente preoccupante soprattutto per i Paesi del Nord Europa, in cui quasi la metà delle persone che si ritiene semplicemente un po' in carne è in realtà obesa. Leggermente migliore la situazione in Italia, dove la percentuale di chi sottostima il proprio peso si dimezza: uno su 10 per il sovrappeso, uno su 6 per l'obesità. Ma nel Vecchio Continente a usare un metro distorto per interpretare l'Epidemia di taglie XXL è anche la politica, osserva lo specialista: "L'obesità è una malattia importante, per troppo tempo sottovalutata anche dal mondo politico e istituzionale, tanto è vero che proprio in queste settimane è alla firma dei parlamentari europei un documento volto a chiedere al Consiglio d'Europa e alla Commissione europea il riconoscimento dello status di malattia cronica per l'obesità".
Anche un altro dato della ricerca Easo conferma il trend 'al ribasso': solo il 46% degli europei intervistati considera l'obesità una malattia. Ma l'Italia si distingue in positivo, perché la quasi totalità (90%) del campione tricolore ritiene invece sia una condizione che necessita di cure specializzate. "Prevenire e curare l'obesità è possibile", sottolinea Sbraccia.
"Oltre alle necessarie modifiche dello stile di vita, alimentare e fisico, sono finalmente disponibili farmaci efficaci e sicuri come liraglutide 3 mg, indicato per il trattamento di sovrappeso e obesità, e per i grandi obesi la Chirurgia bariatrica. Soluzioni terapeutiche destinate ad affrontare e risolvere la malattia, anche grazie a un approccio multidisciplinare e integrato tra specialisti. Esattamente l'obiettivo di questo Congresso che, per la prima volta, riunisce ricercatori di base, clinici e chirurghi per discutere e condividere soluzioni ed esperienze", conclude lo specialista.
Ultimo aggiornamento: 01 Giugno 2016
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