"Europa, non voltare le spalle a chi chiede asilo". Medici senza frontiere lancia il suo appello in una lettera aperta indirizzata ai leader degli Stati Ue e alle Istituzioni europee, condannando "con forza" il trattato Ue-Turchia del marzo scorso: il timore della Ong è che, "firmandolo, abbiate voltato le spalle a migliaia di persone che stanno fuggendo dalla guerra, dall'oppressione e dalla disperazione". L'accordo, accusa l'associazione, "di fatto appalta la cura di queste persone alla Turchia in cambio di un pacchetto di aiuti miliardario. In un'era in cui gli spostamenti forzati di persone sono i più vasti degli ultimi decenni, si tratta di una epocale abdicazione alle vostre responsabilità morali e legali".
"Questo accordo - recita ancora la lettera firmata da Joanne Liu, presidente internazionale di Msf - minaccia il diritto di tutte le persone di chiedere asilo e viola il vostro dovere di assistere ogni uomo, donna o bambino che chieda protezione. Respingere le persone verso il loro ultimo Paese di transito riduce il diritto di asilo a una mera moneta di scambio per tenere i rifugiati lontani dalle frontiere europee e dagli occhi dell'opinione pubblica e degli elettori". Prosegue Liu: "In cambio avete promesso aiuti 'umanitari' e di sviluppo per rispondere ai bisogni dei rifugiati siriani, presentando questi fondi come uno strumento per alleviare la sofferenza umana. Ma questo aiuto è condizionato all'esportazione della sofferenza altrove". Senza contare che, "con miliardi di euro messi a disposizione per aiutare le persone fuori dalla nostra vista in Turchia, le agenzie umanitarie rischiano di trovarsi in un terribile dilemma: devono fornire gli aiuti a chi ne ha disperato bisogno, in nome di una politica anti-umanitaria che ha l'obiettivo finale di controllare le frontiere?".
In definitiva, "questo accordo lancia un segnale preoccupante al resto del mondo: i Paesi possono comprarsi la possibilità di non fornire asilo. Se sarà replicato da altre nazioni, lo stesso concetto di rifugiato non esisterà più. Le persone saranno intrappolate nelle zone di guerra senza alcuna possibilità di salvarsi la vita e non avranno altra scelta che restare e morire", ammonisce la numero uno dell'organizzazione umanitaria.
Per Msf, si legge in una nota del BRACCIO italiano dell'associazione, "l'accordo Ue-Turchia è l'ultimo di una lunga serie di politiche che appaltano la gestione della migrazione verso l'Europa ai Paesi periferici del continente. Questo accordo è reso ancora peggiore perché compensa la Turchia, sia dal punto di vista economico che politico, affinché blocchi l'arrivo delle persone sulle coste europee e accetti quelle deportate dalla Grecia".
"Dal canto suo il governo italiano ha già preso l'accordo come modello nel Migration Compact proposto all'Ue", riflette ancora la Ong. "Non ci rassicura - dichiara Loris De Filippi, presidente di Msf nel nostro Paese - come l'Italia abbia riproposto questa stessa logica nel Migration Compact per fermare il flusso di persone dalla Libia, come se l'accordo Ue-Turchia fosse davvero un modello funzionante, mentre migliaia di persone sono bloccate in Grecia in condizioni disperate, grazie alla sua totale mancanza di efficacia e umanità".
La lettera aperta si conclude con un appello ai leader dell'Europa "perché rispondano in modo umano al più vasto spostamento forzato di esseri umani degli ultimi decenni, invece di abusare dei fondi destinati agli aiuti per nascondere la sofferenza oltremare", riassume la Ong. "Molti dei vostri cittadini - conclude Liu nella missiva - hanno raccolto questa sfida scegliendo di aiutare gli altri da volontari, ma la vostra leadership è venuta meno per la paura di possibili conseguenze politiche. Ci appelliamo a voi, leader dell'Europa, perché siate all'altezza di questa sfida: usate le vostre considerevoli risorse per accogliere e offrire protezione a chi ha bisogno del vostro aiuto".
"Questo accordo - recita ancora la lettera firmata da Joanne Liu, presidente internazionale di Msf - minaccia il diritto di tutte le persone di chiedere asilo e viola il vostro dovere di assistere ogni uomo, donna o bambino che chieda protezione. Respingere le persone verso il loro ultimo Paese di transito riduce il diritto di asilo a una mera moneta di scambio per tenere i rifugiati lontani dalle frontiere europee e dagli occhi dell'opinione pubblica e degli elettori". Prosegue Liu: "In cambio avete promesso aiuti 'umanitari' e di sviluppo per rispondere ai bisogni dei rifugiati siriani, presentando questi fondi come uno strumento per alleviare la sofferenza umana. Ma questo aiuto è condizionato all'esportazione della sofferenza altrove". Senza contare che, "con miliardi di euro messi a disposizione per aiutare le persone fuori dalla nostra vista in Turchia, le agenzie umanitarie rischiano di trovarsi in un terribile dilemma: devono fornire gli aiuti a chi ne ha disperato bisogno, in nome di una politica anti-umanitaria che ha l'obiettivo finale di controllare le frontiere?".
In definitiva, "questo accordo lancia un segnale preoccupante al resto del mondo: i Paesi possono comprarsi la possibilità di non fornire asilo. Se sarà replicato da altre nazioni, lo stesso concetto di rifugiato non esisterà più. Le persone saranno intrappolate nelle zone di guerra senza alcuna possibilità di salvarsi la vita e non avranno altra scelta che restare e morire", ammonisce la numero uno dell'organizzazione umanitaria.
Per Msf, si legge in una nota del BRACCIO italiano dell'associazione, "l'accordo Ue-Turchia è l'ultimo di una lunga serie di politiche che appaltano la gestione della migrazione verso l'Europa ai Paesi periferici del continente. Questo accordo è reso ancora peggiore perché compensa la Turchia, sia dal punto di vista economico che politico, affinché blocchi l'arrivo delle persone sulle coste europee e accetti quelle deportate dalla Grecia".
"Dal canto suo il governo italiano ha già preso l'accordo come modello nel Migration Compact proposto all'Ue", riflette ancora la Ong. "Non ci rassicura - dichiara Loris De Filippi, presidente di Msf nel nostro Paese - come l'Italia abbia riproposto questa stessa logica nel Migration Compact per fermare il flusso di persone dalla Libia, come se l'accordo Ue-Turchia fosse davvero un modello funzionante, mentre migliaia di persone sono bloccate in Grecia in condizioni disperate, grazie alla sua totale mancanza di efficacia e umanità".
La lettera aperta si conclude con un appello ai leader dell'Europa "perché rispondano in modo umano al più vasto spostamento forzato di esseri umani degli ultimi decenni, invece di abusare dei fondi destinati agli aiuti per nascondere la sofferenza oltremare", riassume la Ong. "Molti dei vostri cittadini - conclude Liu nella missiva - hanno raccolto questa sfida scegliendo di aiutare gli altri da volontari, ma la vostra leadership è venuta meno per la paura di possibili conseguenze politiche. Ci appelliamo a voi, leader dell'Europa, perché siate all'altezza di questa sfida: usate le vostre considerevoli risorse per accogliere e offrire protezione a chi ha bisogno del vostro aiuto".
Ultimo aggiornamento: 13 Maggio 2016
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