Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
Sentirsi più giovani migliora la qualità della vita

Sentirsi più giovani migliora la qualità della vita

La percezione di essere ancora giovani frena il processo di invecchiamento.
In questo articolo:

Sentirsi giovani influisce sui movimenti

L’affermazione che non conta l’età anagrafica ma quanto ci si sente giovani sembra essere corroborata da una recente ricerca condotta da Antonio Terracciano, ricercatore presso il National Institutes of Health di Baltimora.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Age, è giunto alla conclusione che per migliorare la qualità della vita delle persone anziane e il loro benessere psicofisico è importante intervenire sulla percezione di se stessi, coinvolgendo anche psicologi e ed esperti.
Secondo quanto emerso dalla ricerca gli anziani che si sentono più giovani camminano a passo più svelto, un indicatore di minore rischio di morte e di fragilità.
L’analisi condotta su circa ottomila anziani dal gruppo di Terracciano ha osservato che anno dopo anno la velocità del passo degli anziani che si sentivano meglio e più giovani non rallentava, il che indicava un invecchiamento più graduale, e che tra quelli che percepivano se stessi come più giovani c’era la più bassa percentuale di camminatori lenti.
   

La percezione di essere ancora giovani frena il processo di invecchiamento

La ricerca, dal titolo “Feeling younger, walking faster”, ha quindi osservato che se gli anziani si sentono più giovani della loro età anagrafica hanno un passo più svelto e maggiore facilità nei movimenti. E anche dopo anni il loro passo non rallenta, a dimostrazione che la percezione della propria giovinezza frena in qualche modo il processo di invecchiamento. 
Un’ampia varietà di studi ha infatti già dimostrato che numerosi fattori, fisici, ma anche biologici e psicologici, possono concorrere al declino della motilità degli anziani. Avere a disposizione questo dato relativo alla percezione soggettiva dell’età permetterebbe di individuare le persone più a rischio di limitazioni nella motilità e studiare delle strategie di intervento che mitighino il declino funzionale.
Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre 2015
2 minuti di lettura

L’hai trovato utile?

Condividi

Iscriviti alla newsletter di Paginemediche
Unisciti ad una community di oltre 50mila persone per ricevere sconti esclusivi e consigli di salute dai nostri esperti.
Ho letto l'Informativa sulla Privacy e acconsento al trattamento dei miei dati personali