Si svolgerà dal 20 al 26 gennaio, in Italia e in tutta l’Europa, la settimana di prevenzione del cancro alla cervice uterina. La campagna, di prevenzione e di sensibilizzazione al problema “Cancro”, desidera offrire alle donne la possibilità di ridurre i rischi di sviluppare quella che è una delle forme di tumore al femminile più diffuse al mondo e nello stesso tempo, fornire informazioni sulla prevenzione.
#SmearToSmear: il simbolo della campagna
Anche quest’anno lo slogan della campagna di prevenzione sarà “SmearToSmear”, (“Una spalmata per il PAP Test”, indicato anche esso con il termine smear) ed è, come sempre, proposta dall’Associazione Inglese “Jo’ s Cervical Cancer Trust”, che invita tutte le donne a postare un proprio “selfie” con una sbavatura di rossetto sulle labbra, simbolo appunto del PAP Test.
Questo test, infatti, è un esame citologico che riesce ad indentificare precocemente alterazioni della cervice uterina, favorendo rapidi interventi risolutivi e consiste in un prelievo di piccole quantità di cellule del collo dell’utero, che vengono successivamente analizzate al microscopio.
In mancanza di problemi, si consiglia alla donna di ripetere il test a distanza di tre anni mentre, in presenza di anomalie, la stessa deve effettuare una colposcopia che potrà asportare eventuali lesioni presenti. Il test viene consigliato a tutte le donne tra i 25 e i 64 anni, da effettuare a cadenza triennale.
“Quest’anno – si legge sul sito dell’Associazione promotrice dell’evento – vogliamo spalmare via la stigmatizzazione e i miti attorno al PAP Test ed il virus HPV (Papilloma Virus), trasmesso per via sessuale. L’80% delle donne ha avuto una infezione da HPV, e per qualcosa di così comune non c’è bisogno di provare vergogna o confusione”.
Come prevenire il cancro della cervice uterina
Quattro sono i punti fondamentali diffusi dalla campagna di prevenzione:
- seguire periodicamente gli esami di screening gratuiti della cervice;
- avere consapevolezza dei sintomi e in caso di sospetto rivolgersi tempestivamente allo specialista;
- vaccinarsi conto l’HPV tra gli 11 e i 18 anni;
- sapere dove cercare supporto e ulteriori informazioni.
Dai dati del Ministero della Salute, il cancro del collo dell’utero è il secondo tipo di tumore, dopo quello al seno, che colpisce le donne, e ad esserne vittima sono in particolare quelle in giovane età. È importante conoscere che nella maggior parte delle donne infettate dal Papilloma Virus, la regressione dell’infezione avviene spontaneamente, e solo una piccola parte si evolve verso la patologia tumorale.
Esistono diversi ceppi di HPV e il rischio di cancro dipende fortemente da alcuni tipi ben identificati: ad esempio, i virus HPV 16 e HPV 18 sono considerati tra i più pericolosi. Allo sviluppo di un tumore possono contribuire, oltre che l’infezione da Papilloma Virus, anche altri fattori, come il fumo di sigaretta, abitudini sessuali, familiarità, obesità e dieta povera di frutta e verdura.
I numeri del cancro alla cervice uterina in Italia
Il Dossier “i Numeri del Cancro 2019” elaborato dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) sottolinea come in Italia, nel 2019 sono stati stimati 2.700 nuovi casi (pari all’1,8% di tutti i tumori incidenti nelle donne). Questa neoplasia è più frequente nella fascia giovanile (4% dei casi, quinta neoplasia più frequente).
Nel 2016 (ultimi dati disponibili) la mortalità si è attestata a 509 decessi, con una sopravvivenza a 5 e 10 anni dalla diagnosi rispettivamente del 68% (con lievi differenze tra nord e sud) e 61%. In Italia sono circa 57.000 le persone con pregressa diagnosi di tumore della cervice uterina.