I soldi fanno la felicità oppure no? A una delle domande più vecchie della storia potremmo rispondere che avere denaro può certamente rendere la vita più semplice ma la felicità è influenzata da un gran numero di fattori.
Lo dimostrano le ultime tendenze nel campo del Life coaching che vedono avanzare sempre di più nei Paesi ricchi la figura del terapista che aiuta chi è affetto dalla cosiddetta Sindrome da fatica da benessere.
Da Israele al Regno Unito spopolano gli esperti che si offrono di dare supporto a quanti non hanno problemi economici ma si sentono depressi, isolati e demotivati proprio a causa di questo eccessivo benessere.
A fotografare il fenomeno è il quotidiano britannico The Independent che traccia anche l’identikit del paziente tipo di questi nuovi terapisti: ricco e senza grandi motivazioni nella vita. Caratteristiche che sarebbero da ascrivere a un 1% delle persone che trascorre il proprio tempo tra feste, auto di lusso, occasioni per spendere il proprio denaro. In una condizione psicologica di infelicità cronica.
Jamie Traeger-Muney è una psicologa americana che ha fondato il Wealth Legacy Group, un gruppo di specialisti che si offre di dare aiuto a questi ricchi e depressi. L’esperta spiega che i suoi pazienti soffrono di problemi assolutamente unici, non condivisibili con la stragrande maggioranza della popolazione, derivanti dal loro essere in conflitto con il proprio benessere.
E allora ecco che spesso i milionari, nati e cresciuti in condizioni di grande solidità finanziaria, si fingono poveri per poter apparire normali agli occhi degli altri, essere accettati per come sono, combattere le reti di sicurezza che li hanno imbrigliati sin dalla nascita.
Inoltre combattono con un perenne senso di colpa derivante dalla propria condizione, che viene vissuta quasi come un errore, una colpa da espiare agli occhi del mondo e di chi vive una vita semplicemente normale.
Quali sono le possibili soluzioni? Qualche super milionario ci è arrivato da solo e ha capito, ad esempio, che fare del bene agli altri è un ottimo strumento terapeutico per non sentirsi in colpa per la propria fortuna. Lo dimostra Bill Gates che da anni spende milioni di dollari in progetti umanitari e ha dichiarato più volte pubblicamente che i suoi figli dovranno lavorare come persone normali e non riceveranno un’ereditaria miliardaria.
Lo dimostrano le ultime tendenze nel campo del Life coaching che vedono avanzare sempre di più nei Paesi ricchi la figura del terapista che aiuta chi è affetto dalla cosiddetta Sindrome da fatica da benessere.
Da Israele al Regno Unito spopolano gli esperti che si offrono di dare supporto a quanti non hanno problemi economici ma si sentono depressi, isolati e demotivati proprio a causa di questo eccessivo benessere.
A fotografare il fenomeno è il quotidiano britannico The Independent che traccia anche l’identikit del paziente tipo di questi nuovi terapisti: ricco e senza grandi motivazioni nella vita. Caratteristiche che sarebbero da ascrivere a un 1% delle persone che trascorre il proprio tempo tra feste, auto di lusso, occasioni per spendere il proprio denaro. In una condizione psicologica di infelicità cronica.
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E allora ecco che spesso i milionari, nati e cresciuti in condizioni di grande solidità finanziaria, si fingono poveri per poter apparire normali agli occhi degli altri, essere accettati per come sono, combattere le reti di sicurezza che li hanno imbrigliati sin dalla nascita.
Inoltre combattono con un perenne senso di colpa derivante dalla propria condizione, che viene vissuta quasi come un errore, una colpa da espiare agli occhi del mondo e di chi vive una vita semplicemente normale.
Quali sono le possibili soluzioni? Qualche super milionario ci è arrivato da solo e ha capito, ad esempio, che fare del bene agli altri è un ottimo strumento terapeutico per non sentirsi in colpa per la propria fortuna. Lo dimostra Bill Gates che da anni spende milioni di dollari in progetti umanitari e ha dichiarato più volte pubblicamente che i suoi figli dovranno lavorare come persone normali e non riceveranno un’ereditaria miliardaria.
Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre 2015
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