Ormai c’è un'app per tutto. Persino per permettere alla donne di controllare il proprio ciclo mestruale, così da - magari - individuare le date off-limits per fare sesso se non si vuole rischiare una gravidanza.
Attenzione, però, secondo una ricerca condotta dalla Scuola di Medicina dell’Università di Georgetown (USA), pubblicata su Journal of the American Board of Family Medicine, applicazioni simili usate per allontanare la possibilità di restare incinte, in realtà, possono avere l’effetto opposto.
Queste app, infatti, sono state inizialmente progettate per aiutare le coppie che vogliono avere un figlio a scoprire i momenti di maggiore fertilità della donna durante il mese, utilizzando non solo il conteggio dei giorni ma tenendo conto anche di altri fattori come la temperatura corporea.
Tuttavia, anziché fare affidamento alle app per aumentare le probabilità di concepire, molte donne le usano come una sorta di contraccettivo digitale.
Nel dettaglio, lo studio, recensendo 95 applicazioni per il controllo del ciclo mestruale, dell’ovulazione e della fertilità, ha scoperto che molti di questi programmi si basano su metodi, in realtà, inadeguati per evitare le gravidanze indesiderate. Solo 6 app su 95 (presenti sull’App Store o su Google Play), tra l’altro, hanno ottenuto un punteggio pieno dai ricercatori perché precise nell’elaborare risultati veritieri.
Marguerite Duane, che ha guidato lo studio, ha spiegato che “stiamo assistendo a un aumento di popolarità per le applicazioni con lo scopo di pianificare i periodi di fertilità, in quanto c’è la voglia da parte delle donne di avere il pieno controllo del proprio corpo”.
Tuttavia, avverte la dott.ssa Duane, “le donne, se vogliono imparare a monitorare i propri cicli di fertilità, devono ricevere prima istruzioni da un educatore esperto e solo successivamente utilizzare un'app che assicura risultati accurati”.
Per approfondire guarda anche: “Contraccezione ormonale: l'atteggiamento delle donne“
Attenzione, però, secondo una ricerca condotta dalla Scuola di Medicina dell’Università di Georgetown (USA), pubblicata su Journal of the American Board of Family Medicine, applicazioni simili usate per allontanare la possibilità di restare incinte, in realtà, possono avere l’effetto opposto.
Queste app, infatti, sono state inizialmente progettate per aiutare le coppie che vogliono avere un figlio a scoprire i momenti di maggiore fertilità della donna durante il mese, utilizzando non solo il conteggio dei giorni ma tenendo conto anche di altri fattori come la temperatura corporea.
Tuttavia, anziché fare affidamento alle app per aumentare le probabilità di concepire, molte donne le usano come una sorta di contraccettivo digitale.
Nel dettaglio, lo studio, recensendo 95 applicazioni per il controllo del ciclo mestruale, dell’ovulazione e della fertilità, ha scoperto che molti di questi programmi si basano su metodi, in realtà, inadeguati per evitare le gravidanze indesiderate. Solo 6 app su 95 (presenti sull’App Store o su Google Play), tra l’altro, hanno ottenuto un punteggio pieno dai ricercatori perché precise nell’elaborare risultati veritieri.
Marguerite Duane, che ha guidato lo studio, ha spiegato che “stiamo assistendo a un aumento di popolarità per le applicazioni con lo scopo di pianificare i periodi di fertilità, in quanto c’è la voglia da parte delle donne di avere il pieno controllo del proprio corpo”.
Tuttavia, avverte la dott.ssa Duane, “le donne, se vogliono imparare a monitorare i propri cicli di fertilità, devono ricevere prima istruzioni da un educatore esperto e solo successivamente utilizzare un'app che assicura risultati accurati”.
Per approfondire guarda anche: “Contraccezione ormonale: l'atteggiamento delle donne“
Leggi anche:
La pillola, il cerotto e l'anello sono contraccettivi molto efficaci che però non proteggono dalle malattie sessualmente trasmissibili.
Ultimo aggiornamento: 01 Luglio 2016
2 minuti di lettura